1 maggio 2014: il ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo promuove una giornata di accesso libero e gratuito ai luoghi d’arte e di cultura del paese.

Porte aperte dunque per musei, gallerie, monumenti e siti archeologici. Un’occasione ghiotta perchi rimane in città e vuole concedersi una giornata all’insegna della cultura, magari con la famiglia al seguito.

E così armati di entusiasmo, complice una bella giornata di sole, si è pronti ad una full immersion culturale. Una rapida occhiata al sito del Mibact per decidere cosa visitare e si parte.

Immancabili smartphone e tablet con corredo di app per la condivisione delle foto. Ma sorgono i primi dubbi: si potranno scattare foto nei musei, magari senza flash?

picjumbo.com_IMG_3220

Nel primo museo tutto procede per il meglio: uno scatto all’Afrodite, un selfie davanti al ritratto dell’imperatore Tiberio e qualche foto ai pannelli illustrativi. Non siamo gli unici visitatori con gli smartphone in mano ed è facile immaginare che molte bacheche facebook e altrettanti profili twitter o instagram presto si animeranno di immagini d’arte. In tutto il mondo, perché ci sono turisti provenienti da ogni dove.

Procediamo con la visita al secondo museo, uno dei più importanti della capitale. Da una rapida occhiata a wikipedia apprendiamo così che nel 2013 è stato uno dei luoghi d’arte più visitati con un introito lordo di circa 3 milioni di euro. (Visitatori e introiti dei musei, qui i dati Mibact

La location è già suggestiva di per sé e il museo accoglie una ricca collezione d’arte antica e moderna. Si tratta di opere che siamo abituati a vedere sui libri o in tv.

Dopo aver lasciato borse e zaini al guardaroba, cominciamo il giro delle sale: c’è da rimanere stupiti di fronte alla bellezza delle opere esposte. L’allestimento è un po’ old style e i pannelli illustrativi presentano didascalie ridotte all’essenziale, ma, complice la connessione internet, si possono recuperare un po’ di notizie supplementari sul web. Stranamente nessun visitatore fa sfoggio di cellulari, tablet o fotocamere.

Senza indugiare oltre tiriamo fuori lo smartphone per immortalare quella bellezza scolpita nel marmo e farla conoscere in tempo reale ai nostri amici virtuali.

Stop!

Ecco arrivare di gran foga un custode che indossa la sua peggiore aria di rimprovero:

“Qui è vietato fare foto”

“Ma come? Anche senza flash?”

“E’ vietato, anche senza flash”

“Anche con lo smartphone?”

“E’ vietato anche con lo smartphone”

La domanda che non facciamo, per timore della risposta, è: “Ma la cultura non dovrebbe essere

condivisione?”.

[Antonia Falcone]

PS: il 22 maggio è stato approvato il nuovo decreto cultura e turismo, nel quale sono previste

norme per la “Semplificazione beni culturali, foto libere nei musei”. A questo link il testo.

Nello specifico: “Sono libere, al fine dell’esecuzione dei dovuti controlli, le seguenti attività, purché attuate senza scopo di lucro, neanche indiretto, per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa, promozione della conoscenza del patrimonio culturale:

1) la riproduzione di beni culturali attuata con modalità che non comportino alcun contatto fisico con il bene, né l’esposizione dello stesso a sorgenti luminose, né l’uso di stativi o treppiedi;

2) la divulgazione con qualsiasi mezzo delle immagini di beni culturali, legittimamente acquisite, in modo da non poter essere ulteriormente riprodotte dall’utente se non, eventualmente, a bassa risoluzione digitale.”