B,(

Decine di milioni di nati, in particolare donne, non registrati: un’altra delle contraddizioni sconvolgenti del Continente giallo, la Cina

C’è una Muraglia di pietra e un’altra fatta di stereotipi duri a morire. Per più di trent’anni, fino al 2015, il Governo cinese ha adottato la discutibile politica del figlio unico. Di conseguenza, le coppie dalla numerosa progenie trasgredivano l’obbligo della registrazione dei nuovi nati e, per non incorrere in multe salatissime, identificavano nello “hukou”, il sistema anagrafico del Paese, solo il primogenito.

Ora, invece, come riportato dall’agenzia di stampa, “Xinhua”, le Autorità cinesi, dopo un iter burocratico lungo quasi quattro anni, hanno provveduto al riconoscimento dei cosiddetti “heihaizi”, persone fantasma che per gli organi istituzionali non esistevano. La cifra stimata per queste anime senza nome si aggirerebbe intorno ai 14 milioni, 14 milioni di individui senza certificato di nascita, 14 milioni di pseudo cittadini deprivati, a priori, della possibilità di accedere all’assicurazione sanitaria, all’ordinamento scolastico gratuito e al sistema pensionistico. Non solo, senza alcun tipo di documento d’identità, un cinese non può sposarsi, ereditare un patrimonio né lavorare.

Ad annunciare la svolta ai Media è stato, lo scorso 24 marzo, il Ministero della Pubblica Sicurezza cinese che, a margine della conferenza stampa, ha riportato ai giornalisti in sala un ulteriore sconvolgente dato. Purtroppo, anche in Cina, come in tante altre zone del Mondo, le tradizioni secolari del posto prediligono la superiorità del figlio maschio rispetto alle donne. Un assurdo principio non scritto che ha favorito moltissime interruzioni di gravidanza basate sul sesso del feto o che ha fatto registrare prevalente figli maschi, anche quando il primogenito era una femminuccia. Sempre secondo i grafici statistici del dicastero, ad oggi, sarebbero 25 milioni le donne non annoverate nei registri dello “hukou”.

Con una popolazione di 1,37 miliardi di unità, la Cina, inflessibile su certe questioni, perde così il controllo sull’1% della propria gente, foraggiando, non del tutto inconsapevolmente, la criminalità e inasprendo lotte sociali derivanti dalla mancata tutela degli operai (spesso stacanovisti a nero) e da un ruolo femminile ancora tutto da definire, emancipare e apprezzare.

Oriente ed Occidente, sorgente e foce di una cultura che, spesso, sembra intraprendere il percorso inverso, nascondendosi dietro la parte sbagliata della Grande Muraglia, sotto intollerabili ed inestricabili lenzuola che spaventano più di qualunque fantasma.