Minori. In occasione della “Giornata Mondiale del Rifugiato“, le statistiche pubblicate dalla Ong parlano di 15.730 bambini arrivati via mare nel nostro Paese, un numero sensibilmente ridotto rispetto ai 25.840 del 2016
I dati sarebbero anche incoraggianti. Secondo studi del centro ricerche di Save the Children, infatti, nel 2017, i rifugiati minorenni sbarcati sulle nostre coste sono il 39% in meno rispetto all’anno precedente.
In occasione della “Giornata Mondiale del Rifugiato“, le statistiche pubblicate dalla Ong parlano di 15.730 minori arrivati via mare nel nostro Paese, un numero sensibilmente ridotto rispetto ai 25.840 del 2016.
La drammaticità del viaggio che queste giovani anime devono affrontare viene accentuata dall’assenza di familiari o, comunque, di adulti che tutelino dignità e diritti dei piccoli indigenti in questione.
Ad oggi, il problema principale per i minori non accompagnati resta la scarsa accoglienza, ospitalità depauperata da un programma europeo di relocation che, in due anni, su un campione di 99 minori, ha riposizionato solo un migrante su tre, nonostante oltre 2700 volontari abbiano offerto la propria disponibilità ad un supporto più fisico ed emotivo.
E nonostante quello che dice la legge. Lo scorso 6 maggio, un decreto firmato Zampa aveva teoricamente stabilito che “i minori stranieri soli non possano essere respinti e godranno di tutele da un sistema di protezione e di inclusione uniforme“.
Dall’UE premono per la repentina attuazione della norma e, sebbene riconoscano lo sforzo dell’Italia nel ratificare effettivamente l’iniquo Trattato di Dublino, si augurano che tra il dire e il fare ci sia un mare meno avverso e più incline alla speranza.