
“La mucca deve mangiare per essere munta”: così in una intercettazione telefonica (ora si capisce perché a qualche forza politica le intercettazioni danno fastidio!) nell’ambito dell’inchiesta “Mondo di mezzo” su “Mafia Capitale”.
Un’inchiesta che va avanti e che ha fatto scattare ancora le manette a decide di personaggi illustri ed altri che sono illustri sconosciuti, perché amano agire nell’ombra e nella penombra. Appunto: nel “mondo che sta in mezzo”…
Quello che si sa è che il denaro sporco e quello da riciclare scorreva a fiumi e che a “mangiare” e a “mungere” erano davvero in tanti. 44 gli arrestati, tra Sicilia, Abruzzo e, ovviamente, Lazio, con l’accusa di associazione a delinquere e altri reati.
Il business questa volta era quello connesso alla gestione dei flussi di immigrati e ai relativi campi di accoglienza: chissà come saranno contenti quelli che ora potranno soffiare sul fuoco della xenofobia.
Diversi gli arresti eccellenti con alle spalle brillanti carriere politiche: di quelle con cui ci serve della politica invece che servire attraverso la politica.
A far compagnia ai politici arrestati, ci sono anche alti dirigenti della Regione Lazio e dipendenti del dipartimento Patrimonio del Campidoglio.
Ai domiciliari un imprenditore edile.
“Chi ruba vada in galera, paghi tutto”: ha commentato il premier Renzi.
Già, è il minimo che si possa dire.
Ma che dire del senso di vuoto che pervade l’animo della gente comune? Basti pensare che sono riusciti a infangare anche una realtà nobile come quella delle cooperative sociali.
Hanno munto le vacche, dopo averle fatte ingrassare. Ora, non ci restano altro che “vacche magre”.