“Tacchi all’inferno” non è solo l’ultimo romanzo di Anna Ieva, ma la denuncia di un’illusione d’amore che, spesso, finisce per incatenare le Donne ad un destino che non hanno scelto ma che affrontano con il coraggio di rialzarsi e ritrovare se stesse.

Ciao Anna. Qual è il fil rouge che unisce il tuo ultimo romanzo “Tacchi all’inferno” col precedente “Volevo solo Amore”?

Tra i due romanzi c’è un filo conduttore. Innanzitutto sono due storie vere. In “Volevo solo Amore” si racconta una storia di violenza su una ragazzina di 12 anni. Nel romanzo viene evidenziata la solidarietà femminile. E’ un inno alla forza delle donne che, nonostante le tante difficoltà e le mille prove che la vita mette davanti, trovano il coraggio di rialzarsi e di lottare per ciò in cui credono e per coloro che amano. In “Tacchi all’inferno”si narra di una violenza psicologica (ahimè attuale). La protagonista, reduce da un brutto divorzio, è frustata, delusa e fragile. La sua fragilità la porta a desiderare un amore, la voglia di riscatto. La sua illusione d’amore si trasforma in una trappola che la sconvolge e la trascina in una spirale di paura e vergogna.

Perché, dopo appunto questo divorzio, in Rebecca scaturisce un profondo desiderio di proibito?

Rebecca, pur di essere amata e riconosciuta come donna, si illude che l’amore di Corrado sia vero e pensa che il “proibito” sia un nuovo modo di amare. Corrado, affascinante ed enigmatico, riesce a manipolarla. “Tacchi all’inferno” è un viaggio nell’universo femminile.

Come si riconosce il vero amore dalla morbosa trappola che definisci “gioco di sopravvivenza”?

Il vero amore si riconosce dal rispetto reciproco e dal dialogo. Il gioco di sopravvivenza è un ricatto affettivo in cui la donna prova frustrazione e risentimento. A volte il così forte desiderio d’amore ci rende cieche. Bisogna ascoltarsi e amarsi di più per riacquistare l’autostima necessaria per evitare che la situazione si cronicizzi e il manipolatore diventi il nostro aguzzino.

Progetti futuri?

Ho iniziato a scrivere un romanzo, questa volta giallo/noir, che ha come protagoniste quattro donne (top secret). Le mie protagoniste sono e saranno sempre donne perché mi piace osservare la panoramica femminile da varie angolazioni.

https://www.facebook.com/AnnaIevaScrittrice

https://instagram.com/anna_ieva_scrittrice?igshid=YmMyMTA2M2Y=


Articolo precedenteLa vita di Andrea a Shenzhen
Articolo successivoCon Angela ho vinto
Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.