Il nuovo rapporto “Nutrition Critical”: a rischio 9,3 milioni di bambini

Più di 10 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni di età stanno fronteggiando situazioni socio-ambientali in cui a regnare sovrana è la fame, e con essa il dramma della malnutrizione.

A causa dei conflitti e degli effetti di inaridimento dei territori sul piano ecosistemico, in Yemen, Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, nel Sud del Sudan, nel Mali, nel Niger e nel Burkina Faso il problema della fame si sta facendo sempre più grave, sempre più urgente, al di là di ogni retorica.

Al di là di ogni ragionevole o irragionevole retorica di pietismo, contano i dati, e i dati dell’ONU appunto ci mostrano purtroppo che soltanto in Yemen circa 16,2 milioni di esseri umani – tra cui più di 7 milioni di bambini – dovranno affrontare nei prossimi mesi gravi situazioni di vita, con fortissime carenze di cibo.

Con questi dati oggettivamente allarmanti inizierà il 2021 in Yemen, a causa dei conflitti ed anche del Covid-19.

Negli ultimi anni si sono registrati con tanti sforzi umanitari ed umanisti alcuni risultati positivi, ma il Covid-19 ha generato un ulteriore picco di casi di malnutrizione, tra le dita scheletriche di un sistema che sta riprendendo ad accentuare la sua tragedia sociale.

Ci sono stime attendibili che denunciano il rischio di contare la morte di 153 bambini al giorno nei prossimi due anni, e il Covid-19 è tra le cause portanti dell’aumento del dramma.

Il nuovo rapporto “Nutrition Critical” rileva che il picco dei casi di malnutrizione causato dall’epidemia in corso rischia di far vivere una fase di deperimento ad altri 9,3 milioni di bambini. Il passo dalla malnutrizione acuta alla morte, come affermano i medici che si occupano di studiare le stime, è breve.

In tutto questo mare arido e dolente la nota di speranza è il “la” lanciato all’orchestra umanitaria da un mai timido strumento: quello della concretezza operativa di Save the Children e delle altre organizzazioni che incessantemente si occupano dei drammi igienico-sanitari ed alimentari per i tanti bambini meno fortunati per nascita, in questo pianeta da amare.

Sarebbe bello se come la morte, anche la nascita fosse una livella.


Fontehttps://pixabay.com/it/photos/bambino-africani-africa-kenia-279975/
Articolo precedenteLe donne di Dante
Articolo successivoTutta colpa di una faccia de cul (Renzi, sta sereno…)
Nato l’11.10.1989, giurista, scrittore, poeta e attivista politico “liberalfree”. Vive a Roma, dove opera nel settore della ricerca accademica di storia giuridica. Maturità classica conseguita in Puglia nel 2008, laurea quinquennale in Giurisprudenza conseguita a Roma nell’A.A. 2012/13, e in seguito master di specializzazione forense e corsi di formazione avanzata in varie città, abilitazione alla professione di avvocato nella sessione 2015; cultorato della materia Costituzionalismo e integrazione europea; attività di dottorato di ricerca con borsa in Discipline giuridiche storico-filosofiche, sovranazionali, internazionali e comparate presso l’Università Roma Tre. Autore di varie monografie e saggi di cultura giuridica, conduce interviste e pubblica articoli di cultura politica e sociale su riviste, periodici, giornali. C’è un filo che unisce le sue battaglie civiche per la garanzia e l’evoluzione dei diritti, le sue poesie, le sue prose artistiche e politiche, il suo pensiero sociospirituale progressista, i suoi saggi di diritto vigentista e storico-teorico: l’amore veemente per l’umanità nel suo divenire storico e dialettico.

1 COMMENTO

Comments are closed.