
La festa dell’AC, a Roma, nel resoconto della nostra inviata Carmen Palma
Sarà che Roma è Roma e l’AC pure, sarà che Piazza San Pietro ha sempre un che di magico, sarà che le “riunioni di famiglia” sono tutto un programma…
Trovo davvero difficile fare un riassunto della giornata, raccontare in qualche riga quello che il 30 aprile 2017 ci ha regalato. Rischierei di essere troppo generica se dicessi che è stata “una bella giornata” e troppo prolissa se mi mettessi a raccontare ogni ora, ogni minuto, ogni attimo.
Provo allora a mettere insieme il puzzle, raccontandovi le tessere che lo compongono.
CIELO e SOLE. Un cielo azzurro, di un azzurro limpido, pulito, che si lascia decorare da qualche nuvola bianca. E un sole splendente, caldo ma non invadente, che illumina di una luce speciale la piazza e le persone. Il cielo e il sole, l’azzurro e il giallo. I colori dell’AC.
FESTA. La gioia della festa. La gioia di condividere un traguardo, una tappa, una meta raggiunta. La gioia del cammino, della salita faticosa ma appagante. La gioia dell’essere in famiglia, del conoscersi, del riconoscersi, dell’abbracciarsi, del ridere insieme. La gioia di spegnere le candeline di quella torta gigante che è piazza San Pietro con il soffio delicato di un vento leggero al cui ritmo sventolano centinaia di bandiere.
VOLTI. Sorrisi, sguardi, mani. Abbracci.
PAROLE. Parole di amore, di passione, di fede. Parole di incoraggiamento e di conforto. Parole di gioia. Parole di Vita. Le parole dei bambini, dei giovani, degli adulti presenti. Le parole delle canzoni urlate a squarciagola, le parole delle preghiere recitate insieme. Le parole del Santo Padre, che non le manda mai a dire.
STORIA. Una bella storia. Una storia lunga, fatta di passione e di fede, di progetti, di traguardi raggiunti, di desideri da realizzare ancora. Una storia fatta di persone, che da 150 anni credono nella bellezza della comunità e del servizio, nell’impegno educativo, nella testimonianza, nell’adesione a un progetto di vita più grande, nel “Sì” alla Vocazione. Una bella storia da raccontare.
ESSERCI. Essere lì, ancora, di nuovo. Esserci, e sentirsi una grande famiglia. Esserci, e sentirsi parte di qualcosa di speciale che ti rende speciale. Esserci, completamente. Con il corpo, con la mente, con il cuore. Esserci con i dubbi e le incertezze, con le paure e le difficoltà. Esserci con il coraggio, con la passione, con l’entusiasmo. Esserci e mettersi in gioco ogni volta, ogni giorno. Esserci “per non camminare con gli occhi all’indietro, per non guardarsi allo specchio, per non mettersi comodi in poltrona.” Esserci per camminare insieme, per scalare montagne, per stupirsi e fare domande, per meravigliarsi e maturare certezze. Per raggiungere vette sempre più alte, più vicine e Lui. Esserci per essere presenti a se stessi e agli altri.
Perché l’Azione Cattolica è prima di tutto Relazione. Con l’Altro. Con se stessi e i propri talenti. Con un Dio Padre Misericordioso, che ci ama di un amore infinito e chi chiama ad ESSERE, ad ESSERCI.
“Mani tese a prendere
Pane da diffondere
Dalla storia in poi
proseguiamo noi
Noi cuori d’ogni tempo
Noi abitiamo il mondo
Noi, noi Futuro Presente
siamo fiume e sorgente
Noi cuori d’ogni tempo
Noi operai di un Sogno
Noi con un “Sì” tra le dita, artigiani della Vita.”
Buon Compleanno, AC!