
Si terrà ad Assisi, presso la Pro Civitate Christiana, dal 9 al 12 agosto prossimi, il convegno “Bibbia e Psicologia” incentrato sulla ricerca di se stessi, per giungere alla guarigione della dimensione umana. Relatrice ed ideatrice dell’evento, insieme al vicario episcopale Mons. Vittorio Peri, è la teologa e psicoterapeuta Porzia Quagliarella, a cui abbiamo rivolto qualche domanda
Ciao Porzia. A chi si rivolge e quali obiettivi si pone il convegno “Bibbia e Psicologia”?
Il Convegno “Bibbia e Psicologia” è rivolto a tutti coloro che desiderano indagare il proprio “Sé” con l’ausilio della fede e degli strumenti che la Psicologia ci offre. L’obiettivo che si pone è quello di far maturare la consapevolezza che alcuni blocchi emotivi, o uno stato ansioso continuo, alla luce degli studi e delle ricerche svolte, migliorano nettamente con l’apertura al trascendente e alla preghiera. Jung affermava che la fede può essere definita come “un movimento interiore attivo verso la vita”
Qual è il fil rouge che unisce Fede e Psiche e quanto il fanatismo religioso rischia di alterare la realtà agli occhi dei credenti?
La psicologia aiuta i pazienti a cercare se stessi e a rispondere in modo costruttivo alla domanda:” Chi sono?” “Qual è il senso ultimo della mia vita?”, domande che si pone anche il credente, chiamato a rispondere alle stesse domande con l’ausilio della fede, contemplando il mistero di Dio.
In attività dal 2001, il meeting di quest’anno sarà incentrato sulla pericope del Vangelo di Matteo relativo alla lebbra. Paragonando la parabola ai recenti eventi legati al Covid, che ruolo riveste la carità cristiana nell’emancipazione indiscriminata dell’ammalato di
quell’epoca così come della nostra?
Quest’anno ho scelto il commento della pericope del Vangelo di Luca (Lc 5,12-16) sul lebbroso guarito, poiché il Covid-19 ha ricreato alcune dinamiche della lebbra: l’esclusione dei contagiati da tutti i rapporti familiari e sociali, il peso della malattia che fa sperimentare la propria fragilità umana, il senso di precarietà e solitudine con una domanda più pressante: Dove andrò, quando la mia vita finirà?
L’approfondimento psicologico comprende: laboratori psicologici, con l’ausilio della Musicoterapia, e l’utilizzo di Metafore Terapeutiche, alcune tratte dal misticismo Zen. Sono diversi anni che utilizzo alcune immagini e storie mistiche applicandole alla psicologia e alla Spiritualità. Il risultato è davvero interessante.
Per chi, come il Sottoscritto, non ha ancora visitato Assisi, con quali parole descriveresti questo luogo mistico?
Assisi è il luogo mistico per eccellenza perché unisce mistica, spiritualità, arte, bellezza, accanto alla semplicità e all’essenzialità che ha caratterizzato la vita di S. Francesco. Ad Assisi anche le pietre parlano e inneggiano a Dio.
Progetti futuri?
Progetti futuri riguardano, se la situazione Covid-19 permette, sia il Convegno successivo “Bibbia e Spiritualità”, dal 13 al 16 agosto, dove parlerò con un biblista e un filologo sull’Antico Testamento, e il prossimo Convegno sulla Divina Misericordia a Roma, presso Santo Spirito in Sassia dal 3-4 Ottobre 2020.
Per concludere Jung sosteneva: Tutto ciò che ho appreso nella vita mi ha portato passo per passo alla convinzione incrollabile dell’esistenza di Dio. Io credo soltanto in ciò che so per esperienza. Questo mette fuori campo la fede. Dunque io non credo all’esistenza di Dio per fede: io so che Dio esiste.