«Immagini il silenzio se tutti dicessero solo quello che sanno?»

(Karel Čapek)

Ho provato a camminare e mangiare le verdure,

ho provato a gustare i frutti di mare crudi,

ho provato a studiare,

ho provato ad ascoltare;

ho provato a cucinare,

ho provato a fare il bucato,

ho provato a stenderlo come si deve,

ho provato a stirare,

questo, però, non ho imparato a farmelo piacere;

ho provato a rinunciare,

ho provato a ripulire,

ho provato a rimediare,

ho provato a riparare;

ho provato ad aspettare,

ho provato a pazientare,

ho provato a proporre,

ho provato a non imporre;

ho provato a viaggiare,

ho provato a spostare,

ho provato a sistemare,

ho provato a colorare;

ho provato a guidare,

ho provato a nuotare,

ho provato a sciare,

ho provato a provare.

Ho provato a guardare,

ho provato a vedere,

ho provato a sentire,

ho provato a capire.

Ho provato a scalciare,

ho provato ad incassare,

ho provato a valutare,

ho provato ad aspettare.

Allora ho camminato, mangiato, studiato, ascoltato, cucinato, fatto e steso il bucato, stirato, rinunciato, ripulito, rimediato, riparato, aspettato, pazientato, proposto e non imposto, viaggiato, spostato, sistemato, colorato, guidato, nuotato, sciato, provato, guardato, visto, sentito, capito, scalciato, incassato, valutato, aspettato.

Sostanzialmente, ho imparato.

Dunque ho preso il mio corpo e l’ho steso: ho accettato che mai avrei potuto ridisegnare il cielo esattamente per come lo vedevo, né mai avrei potuto descrivere la potenza con cui il sole sembrava voler esplodere, così, semplicemente, ho taciuto.


FontePhotocredits: Myriam Acca Massarelli
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Sono una frase, un verso, più raramente una cifra, che letta al contrario mantiene inalterato il suo significato. Un palindromo. Un’acca, quella che fondamentalmente è muta, si fa i fatti suoi, ma ha questa strana caratteristica di cambiare il suono alle parole; il fatto che ci sia o meno, a volte fa la differenza e quindi bisogna imparare ad usarla. Mi presento: Myriam Acca Massarelli, laureata in scienze religiose, insegnante di religione cattolica, pugliese trapiantata da pochissimo nel più profondo nord, quello da cui anche Aosta è distante, ma verso sud. In cammino, alla ricerca, non sempre serenamente, più spesso ardentemente. Assetata, ogni tanto in sosta, osservatrice deformata, incapace di dare nulla per scontato, intollerante alle regole, da sempre esausta delle formule. Non possiedo verità, non dico bugie ed ho un’idea di fondo: nonostante tutto, sempre, può valerne la pena. Ed in quel percorso, in cui il viaggio vale un milione di volte più della meta ed in cui il traguardo non è mai un luogo, talvolta, ho imparato, conviene fidarsi ed affidarsi.