Il mandorlo è un albero maestoso ed è il primo a fiorire e ad annunciare la primavera
La mandorla è il seme commestibile del Mandorlo (Prunus dulcis) e appartiene alla famiglia delle Rosaceae. È una pianta originaria dell’Asia ed è coltivata sia in Puglia (la mandorla di Toritto) e soprattutto in Sicilia (la mandorla d’Avola).
Il frutto è una drupa a forma ovoidale e può contenere 1-2 semi, dal gusto delicato, oleoso e ricoperto da una sottile pellicola marrone e bianchi all’interno.
Il seme a sua volta è protetto da un involucro principale chiamato mallo, poi da un successivo involucro legnoso che protegge e contiene la mandorla stessa.
Il mandorlo è un albero maestoso ed è il primo a fiorire e ad annunciare la primavera, colorando i nostri paesaggi. A distanza di qualche mese dalla fioritura, tra la fine di agosto e gli inizi di settembre avviene la raccolta delle mandorle o meccanicamente con scuotitori, oppure manualmente con il metodo dell’abbacchiatura (mazze di legno e teli stesi sul terreno proprio come avviene con la raccolta delle olive). Quest’ultimo è più faticoso, ma il migliore se non si voglia creare sofferenza alla pianta.
Subito dopo la raccolta si passa alla smallatura, eliminando la buccia che protegge il frutto e le eventuali foglie e corpi estranei grazie alla forza centrifuga di appositi macchinari. In passato quest’operazione avveniva sotto un ampio mantello ombroso di un grande albero come la quercia, per garantire ai lavoranti il minimo riparo dalla calura del settembre ancora ardente.
Come per i suini, anche per la mandorla non si butta via niente. Il mallo essendo ricchissimo di potassio, una volta staccato è utilizzato per produrre un ottimo fertilizzante naturale.
In seguito si passa all’essicazione. Sparsi a terra sui lenzuoli, nelle aie della masseria o nei cortili, i semi del mandorlo ancora racchiusi nel loro umido guscio, sono lasciati per qualche giorno alle carezze del sole e dell’aria e rivoltati di tanto in tanto per ottenere una deumidificazione uniforme per evitare attacchi di muffe e parassiti.
Una volta terminato il bagno di sole, il tempo è maturo per rompere il guscio e arrivare al tesoro tanto atteso e dolce.
La sgusciatura un tempo era un’opera titanica, se guardata con gli occhi pigli contemporanei: centinaia e migliaia di semi sgusciati manualmente, mandorla dopo mandorla. Questo genere di lavoro era svolto da folti gruppi di donne (madre, sorelle e figlie di agricoltori). Durante la sgusciatura le donne venivano fatte cantare per evitare che clandestinamente mangiassero di nascosto il frutto prezioso.
Qualora volessimo pelare le mandorle dalla sua pellicina scura, è necessario scottare i semi per qualche istante in acqua bollente. Sarà finalmente pronta per essere adoperata in cucina.
A proposito di cucina, infinite sono le ricette sia dolci sia salate a base di mandorle. Oggi vi consiglio di preparare una semplicissima bevanda a base di mandorle: il latte di mandorla. Una bevanda ricca d’innumerevoli benefici e consumata anche dai vegani, vegetariani, celiaci e intolleranti al lattosio. Ecco a voi il video:
https://www.youtube.com/watch?v=t4d3woXcI0g
Il latte di mandorla si può alternare nella nostra dieta alimentare con il latte vaccino, infatti, oltre a prepararlo in casa, si conserva a lungo ed è privo di colesterolo e lattosio.
Dal punto di visto nutrizionale le mandorle sono ricche di energia: su 100 g di mandorle sviluppa ben 580 kcal (per cui vanno consumate con parsimonia), inoltre, sono ricche di fibre, calcio e potassio.
Inoltre, sono presenti sul mercato anche prodotti cosmetici, oli e creme a base di mandorle capaci di idratare la pelle e capaci di combattere l’invecchiamento cutaneo.
Provare per credere…