Tra passione personale e l’incontro con una promettente speranza artistica
“Tonio mi disse mio padre, vorrei che tu imparassi a suonare il pianoforte!” Avevo 5 anni e la passione per il pianoforte mi è stata offerta da mio padre, ancora bambino, quando mi disse che lo studio di uno strumento musicale e tra tutti il principe degli strumenti, il pianoforte, sarebbe stato un corretto completamento della educazione di un bambino. Erano gli anni ‘60. Lo studio ha arricchito il mio bagaglio culturale ed affinato la mia sensibilità. Dopo un lungo periodo di pausa, legato agli studi universitari e ai primi venticinque anni di professione, grazie alla pazienza e disponibilità della Signora Angelarosa Graziani di Bisceglie, insegnante di pianoforte, ho ripreso lo studio con rinnovata passione e ho raggiunto il livello musicale che avevo abbandonato tanti anni prima. Ho iniziato a seguire Concerti di Musica Pianistica ed Orchestrale ed ho avuto la possibilità di conoscere pianisti professionisti concertisti che tra l’altro ho ospitato a casa per recital “privati”. Ciò che mi è stato subito chiaro è che ero solo un modestissimo pianista, per cui ho realizzato che piuttosto che mettermi io al pianoforte, sarebbe stato di gran lunga più corretto lasciar suonare i talenti professionisti e provare con la musica classica ad arricchire la conoscenza di questa musica nella comunità in cui vivo.
Questo piacevole impegno è iniziato nel 2009 e dopo i primi concertisti adulti, mi sono fortunosamente imbattuto in Simone Losappio allora poco più che adolescente.
Avevo letto sulla Gazzetta del Mezzogiorno del Primo classificato in un importante Concorso musicale e a quel punto decisi di chiamarlo.
Il primo concerto a Bisceglie lo tenne con il fratello e la madre, ma fu il secondo concerto che lo consacrò ai miei occhi e alla attenzione degli oltre 250 spettatori presso la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, a Bisceglie come un autentico talento pianistico.
Chiesi a Simone di suonare il Concerto K 467 per pianoforte ed orchestra di Mozart. Contattai il Direttore d’ Orchestra Bepi Speranza e il primo gennaio di parecchi anni fa Simone ebbe una lettura meravigliosa, passionale, seducente del concerto di Mozart.
Il Concerto n 21 di Mozart o K 467 è uno dei più eseguiti del genio salisburghese e si compone di tre movimenti: Allegro Maestoso, Andante, Allegro vivace assai. In quel momento della mia vita percepii questi tre movimenti come: I Gradini del Cielo, Al cospetto di Dio, il Canto degli Angeli.
Ne parlai con il Direttore Bepi Speranza e con il giovane talentuoso andriese Simone Losappio. Apprezzarono entrambi la mia sensibilità e sia il Direttore con l’Orchestra la Bottega dell’Armonia, sia Simone nel condividere questo mio sentimento, prepararono il concerto. Simone lo suonò per la prima volta.
Fu una esecuzione bellissima. Simone profuse preparazione, virtuosismo, padronanza della tastiera e quel tocco di effervescenza adolescenziale che diede alla sua, di lettura, un tocco molto originale. Conservo di questo come di tutti i concerti, che in veste di Presidente della Associazione Musicale Fonè, il CD e nei momenti bui come questo ultimo anno vissuto in una sorta di reclusione volontaria obbligatoria, lo rivedo e riascolto molto volentieri.
Da sinistra: il dr. Antonio Marzano, il Maestro Bepi Speranza e il pianista Simone Losappio © vincenzo cassano
Quello con Simone Losappio e Bepi Speranza è stato uno dei momenti più belli e gratificanti della mia esperienza di offerta musicale di eccellenza con artisti di eccellenza. Mi sono regalato emozioni molto intense e ho offerto la possibilità di un ascolto di musica classica a decine e decine di persone di tutte le età e di città diverse. Ho raccolto l’entusiasmo, la gratitudine sia dei professionisti, sia degli spettatori. Non dimentico le espressioni di stupore e di meraviglia che nei giorni successivi alcuni genitori mi riportavano in studio: “dottore, ma non pensavo fosse così bello” . Gli artisti si sono complimentati con la Associazione Musicale Fonè per la corretta organizzazione, per la scelta della location, per la proposta dei programmi, per il mio entusiasmo e non ultimo per la onestà di corresponsione di cachet.
Potrei scrivere ancora tanto, ma preferisco ricordare le parole della mamma di Simone, la quale nel ringraziarmi scrisse: grazie per ciò che ha fatto per i miei figli.
Simone ora è a Vienna a studiare e perfezionarsi nella concertistica. È un ragazzo di grande talento, avrà una brillante carriera concertistica perché lo merita e se un giorno dovesse ricordare del suo primo concerto per piano e orchestra sarà quello tenuto a Bisceglie.
Durante tutto questo lungo viaggio nella infinita bellezza durato esattamente dieci anni e conclusosi nel dicembre del 2019 a Palazzo San Giorgio a Trani, posso dire di essere venuto a contatto con tante persone diverse, ma tutte animate dalla stessa passione e cioè quella di offrire la infinita bellezza. Solo una categoria si è battuta contro, i politici, che nella loro del tutto personale visione della educazione e fruizione della musica classica hanno lottato strenuamente ed in tutti i modi contro di me affinché mi fermassi.
Ma io mi sono fermato solo quando l’ho deciso io.