Annie: novantanove anni, decine di nipoti ed un sogno nel cassetto, essere rinchiusa in una cella!

Galere, ospedali e prostitute: ecco le vere università della vita.” Il realismo sporco di Charles Bukowski tratteggia un’esistenza deprivata di pletorici aggettivi, il superfluo viene accantonato in favore di situazioni e personaggi concisi e surreali, è il contesto a valorizzare il significato profondo di ogni singola azione. Bukowski, seguendo le orme di Kafka, descrive la magia dell’impossibile attraverso catartiche “metamorfosi” apparentemente alienanti ma che trovano in sè nuovi archetipi di un’esperienza desueta quanto curiosa.

Già, la curiosità, quella che ti spinge a non mollare mai, a desiderare ogni anfratto dei tuoi giorni, a non smettere di imparare, ad essere eternamente grati nel tenere la morte a debita distanza, una distanza di “massima sicurezza”.

Gli agenti di Nijmegen-Zuid si erano raccomandati: “Non più di due minuti!”. Ad Annie, in fondo, quei centoventi secondi sono sembrati un’eternità, proprio lei che ha vissuto per un’eternità. Novantanove anni per l’esattezza, decine di nipoti ed un sogno nel cassetto: essere rinchiusa in una cella!

Avete capito bene. Annie ha assaporato così a lungo l’abbondante porzione di libertà che ha preteso di sperimentare il livore della segregazione. Ha scelto come regista la sua pronipote che, grazie anche all’acquiescenza delle forze dell’ordine, ha organizzato la “cattura” in vero e proprio stile poliziesco. Seguendo le indicazioni dell’anziana donna, infatti, una pattuglia di polizia ha prelevato la secolare rea e, dopo averla caricata in macchina, l’ha accompagnata al vicino penitenziario dell’est Olanda.

Non lo facciamo abitualmente – ha dichiarato, a BuzzFeed News, un ufficiale in servizio – ma per Annie abbiamo fatto un’eccezione. Non sappiamo perché questa esperienza fosse inclusa nella sua lista dei desideri“.

Divoratrice di libri, l’entusiastica Annie ha confessato (gioco di parole non voluto) di essere un’accanita fan proprio di Bukowski, e, quando un giornalista le ha fatto notare che a questo singolare trittico di laurea mancasse, per così dire, la specialistica in ospedali e prostitute, Annie ha risposto seccata: “Ma è cieco? Non vede che sono sana come un pesce? E poi, mi perdoni, non sono più la donna attraente di un tempo…”