
Keith Haring è stato l’artista più prolifico del XX secolo nonché il più accessibile al popolo.
Pittore, artista e attivista degli anni ‘80.
« Mi è sempre più chiaro che l’arte non è un’attività elitaria riservata all’apprezzamento di pochi »
« L’arte è per tutti e questo è il fine a cui voglio lavorare ».
Parole che hanno contraddistinto tutta la sua carriera, dai primi anni estremamente creativi, vissuti con pochi mezzi per le strade di New York, al grande successo.
Sin da giovane, mostra una predilizione per il disegno, imparando le tecniche base del cartooning da suo padre che è disegnatore di cartoni animati e dalla cultura popolare come Dr. Seuss e Walt Disney.
Sebbene Haring fosse stato esortato a dipingere di meno per preservare il suo “marchio”, lottò fino all’ultimo per mantenere la propria libertà e dare sfogo alla sua vena creativa, che si esaurì fin troppo presto, nel febbraio del 1990, anno della sua morte.
Nel 1986 apre il primo Pop shop a New York e a Tokio, dove il pubblico può acquistare gadgets e guardare l’artista al lavoro.
Haring è stato anche molto apprezzato tra i giovani per la sua arte graffitaria. Troviamo alcune sue opere anche in Italia : l’opera Tuttomondo a Pisa, il negozio Fiorucci a Milano e il Palazzo delle Esposizioni a Roma.
Un altro affresco lo troviamo a Parigi all’ospedale per bambini Necker
Sapeva comunicare alla gente e si batteva per loro. Non aveva paura di manifestare quello che pensava.
Possiamo ritrovare il suo pensiero in alcuni murales come quello dei bambini che si tengono per mano sul muro di Berlino o il murale contro il crack ad Harlem, dove campeggia la scritta: «Il crack è una porcheria».
Le figure geometriche di Haring si ispirano alla cultura del fumetto, ma anche ai geroglifici egizi ed ai pittogrammi giapponesi.
La sua è un’arte di segni, simboli, icone, che per la loro stessa natura veicolano un messaggio chiaro, semplice, immediatamente intellegibile e in un certo senso universale.
Con il passar degli anni, il lavoro di Haring presenta numerosi riferimenti sessuali. È il periodo difficile in cui l’artista scopre di essere sieropositivo.
Tutto cambia.
I segni diventano messaggi in cui si intuisce la tragedia.
Si acuisce l’interesse per i temi sociali.
Si fa promotore della lotta contro l’aids, droga e intolleranza verso gli omosessuali
Nel 1989 per diffondere la conoscenza di questa malattia crea la fondazione Keith Haring che attraverso le organizzazioni aiuta i bambini malati.
Keith Haring è morto per complicanze legate all’AIDS, all’ età di 31 anni, il 16 febbraio 1990.
Un servizio commemorativo si è tenuto il 4 maggio 1990 nella cattedrale “di St. John The Divine” a New York City con oltre mille persone presenti.
Nonostante la sua morte prematura, Haring è stato oggetto di numerose retrospettive internazionali e diventa uno degli artisti universalmente riconosciuti a cui sono dedicate mostre nei piu importanti musei di tutto il mondo.
[Altre risorse]
3. keithharing.altervista.org/
[ Foto www.allposters.it ]