Riccardo Ernesto (batteria), Antonio Strignano (basso e tastiere), Nunzio Davide Campanale (chitarre) e Francesco Bruno (voce). Sono loro i componenti de “Le Urla”, band andriese che, con il nuovo singolo “Steve McQueen”, scava nell’indie per dar voce alla libertà di ritrovarsi nella musica:

Ciao Ragazzi. Bissare il successo dei 52mila ascolti di “Ultimo giro” è impresa ardua. Come si colloca, in tal senso, il vostro nuovosingolo “Steve McQueen”?

Ultimo giro è stato il primo passo in questo percorso musicale. La nostra opinione a riguardo è che partendo proprio da qui, si possano raggiungere gli obiettivi prefissati, muovendosi con piccoli passi alla volta.

Parlando del risultato, invece, è stato del tutto inaspettato ricevere così tanti streaming per il primo singolo di una band emergente. La cosa importante, però, è crescere non solo in maniera virtuale, ma anche “fisicamente”, creando una fan base solida pronta a sostenerci in qualsiasi momento della nostra carriera.

Parlare di Steve MC Queen è ancora prematuro in fatto di streaming. D’altro canto stiamo ricevendo molti feedback positivi e numerose playlist ci hanno inserito all’interno di una kermesse composta da artisti di tutto rispetto come gli Eugenio in via di Gioia, Baruffa, Cimini e tanti altri.

Quanta influenza hanno avuto artisti indie, come Frah Quintale e Willie Peyote, nel vostro tentativo di abbattere le sovrastrutture dei cliché musicali italiani?

Gli artisti sopracitati sono fondamentali per la nostra formazione, sono stati, di fatto i primi ascolti a cui ci siamo ispirati da quando abbiamo messo su Le Urla. Loro sono riusciti ad inserire le loro influenze jazz funk e farle confluire all’interno del pop italiano, che ai giorni nostri viene catalogato come indie. Oltre a Willie Peyote e Frah Quintale, aggiungerei che gran parte del nostro sound può essere considerato una sorta di revival degli anni ’80 ma con una tendenza verso il contemporaneo.

Da dove nasce e a chi si rivolge il format live “IndiePendere”?

IndiePendere nasce dall’idea comune di riportare un evento live nella nostra provincia, ospitando artisti inediti della zona.

L’ideologia di questo evento si basa sulla voglia di creare un circuito musicale con lo scopo di far crescere non solo di far avvicinare gli artisti, ma anche coloro che si interessano di musica e hanno voglia di ascoltarla live.

Il 18 ottobre l’IndiePendere debutta nella nostra sala prove. Questo primo evento ha accolto trenta persone tra amici musicisti e ragazzi che, semplicemente, avevano voglia di ascoltare musica live dopo tanto tempo. È doveroso citare il contributo fatto dagli amici di Ciò ma fè che hanno fin da subito appoggiato l’iniziativa.

Purtroppo abbiamo dovuto rinunciare alla prosecuzione dell’evento per via delle restrizioni anti-Covid, ma attualmente l’Indiependere si occupa di recensire brani e intervistare gli artisti del territorio, il tutto è possibile trovarlo sulla pagina omonima.

Progetti futuri?
Questo periodo particolare ci ha costretto a non esibirci dal vivo in maniera assidua, ma ci ha permesso, d’altronde, di comporre e lavorare su altri pezzi, assieme al nostro producer Luca Giura, in arte Molla. L’intenzione è quella di raccogliere i brani all’interno di un EP o di un album. Una volta terminata la pandemia, potremo ritornare sul palco per promuovere i pezzi e per la gioia di chi ci segue che attende con ansia quel giorno.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.