«La famiglia è il luogo per eccellenza, dove il dono della vita è ricevuto come tale, e la dignità del bambino è riconosciuta con espressioni di particolare cura e tenerezza». Le parole di Giovanni Paolo II fanno da cornice al “Centro Familiare Arca dell’Alleanza”, un progetto portato avanti da Leonardo Trione attraverso un kairòs, il tempo necessario per amare ed essere amati.

Sabato 17 dicembre presso la Sala Ricevimenti “La Verde Giada” a Barletta si svolgerà una Cena di Beneficenza

Ciao Leonardo. Di cosa si occupa il progetto “Centro Familiare Arca dell’Alleanza”?

Il “Centro Familiare Arca dell’Alleanza” è un progetto che nasce dall’esperienza che la Comunità “Arca dell’Alleanza” porta avanti sin dalla sua fondazione. La Comunità Arca dell’Alleanza è un’associazione che opera a sostegno della “famiglia ferita” nelle sue varie forme, in particolar modo verso le coppie in crisi e i bambini abbandonati, attraverso lo strumento dell’affido familiare. Io e mia moglie Mariella viviamo già da diversi anni l’esperienza dell’affido familiare. Il Centro Familiare è prima di tutto una risposta concreta e tangibile ai bisogni delle famiglie ferite.  Inoltre, è un luogo che funge anche da punto di riferimento per tutte le famiglie che desiderano vivere l’esperienza dell’affido familiare o intendono aprirsi a questa particolare “vocazione”. La struttura sorgerà nella città di Trani. Abbiamo già iniziato i lavori di ristrutturazione di un casolare antico che si concluderanno entro aprile del 2023. Successivamente è nostra volontà proseguire i lavori nella costruzione di tutta l’opera.

Come si colloca l’affido familiare nella vostra onlus?

L’affido familiare è un’esperienza importante in linea con le finalità della nostra associazione. Rappresenta uno strumento di amore gratuito per tutti quei bambini che vivono particolari disagi familiari. Viviamo l’esperienza dell’affido come un kairòs dell’amore, un tempo opportuno che vada a rappresentare una svolta radicale nella vita del fanciullo; e che miri, tra i vari obiettivi, a restaurare il suo diritto all’amore, precedentemente minato. Un kairòs dell’amore non solo per il bambino, ma anche per tutti i membri della famiglia accogliente. Infatti, in questo senso diventano illuminanti le parole di Giovanni Paolo II «la famiglia è il luogo per eccellenza, dove il dono della vita è ricevuto come tale, e la dignità del bambino è riconosciuta con espressioni di particolare cura e tenerezza» (4 dicembre 1999). Questa è la dimensione in cui si colloca per noi lo strumento dell’affido familiare: un kairòs dell’amore.

In questo senso a chi si rivolge la cena di beneficienza del prossimo 17 dicembre?

Sabato 17 dicembre presso la Sala Ricevimenti “La Verde Giada” a Barletta si svolgerà una Cena di Beneficenza organizzata dalla nostra associazione. La Cena di Beneficienza ha lo scopo, in primis, di raccogliere fondi per la realizzazione del progetto del “Centro Familiare Arca dell’Alleanza” e, in secondo luogo, di sensibilizzare le coscienze e far conoscere nel territorio la mission della nostra associazione. Durante la Cena, tra scenette e momenti di divertimento grazie alla presenza dell’attore comico Pino Fusco di Mudù, sarà presentato tutto il progetto del Centro Familiare. Per questo, la Cena è aperta a tutti coloro che hanno il desiderio di approfondire più da vicino questo progetto, hanno il desiderio di conoscerci e di dare un piccolo contributo alla realizzazione di questo sogno. Come diceva Madre Teresa di Calcutta «Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno».

Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare Marco (3209584026) o Berto (3298719974).


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.