Le sue limitazioni fisiche sono state, paradossalmente, una fonte di ispirazione. Le hanno insegnato a guardare il mondo con occhi diversi, a riflettere su ciò che conta davvero e a esprimere le sue emozioni attraverso la scrittura. La poesia è diventata il suo strumento per dare voce a ciò che non sempre riesce a dire con le parole, un rifugio in cui trasformare il dolore in bellezza e le difficoltà in forza. Stiamo parlando di e con Manilla Castaldo, autrice della silloge “I labirinti dell’anima”.

Perché hai deciso di comporre la silloge “I labirinti dell’anima”? 

“I labirinti dell’anima” è nato soprattutto in uno degli ultimi periodi particolarmente difficili della mia vita, un momento che ha messo a dura prova la mia pazienza e la mia capacità di affrontare il dolore. Ho scelto di non farmi sopraffare e di trasformare quei pensieri bui in parole, trovando nella scrittura un modo per rinascere. Scrivere è diventato il mio rifugio, un mezzo per dare voce alle emozioni, ma soprattutto per lanciare un messaggio di speranza: la rinascita è in tutti noi, dobbiamo solo trovare la forza per combattere e andare avanti. Questo libro è il risultato di quel percorso, un viaggio interiore che spero possa ispirare chiunque lo legga.

In che modo la sfida delle tue limitazioni fisiche si è trasformata in poesia?

Le mie limitazioni fisiche sono state, paradossalmente, una fonte di ispirazione. Mi hanno insegnato a guardare il mondo con occhi diversi, a riflettere su ciò che conta davvero e a esprimere le mie emozioni attraverso la scrittura.

La poesia è diventata il mio strumento per dare voce a ciò che non sempre riesco a dire con le parole, un rifugio in cui trasformare il dolore in bellezza e le difficoltà in forza. Credo che, se usate nel modo giusto, le parole possono arrivare a tantissime persone, portare conforto e dare forza, anche nei momenti in cui tutto sembra buio.

Che importanza attribuisci alle parole?

Per me, le parole sono uno strumento potentissimo. Hanno la capacità di costruire ponti, di toccare le persone, di guarire.

Scrivere non è solo mettere nero su bianco i propri pensieri, ma è un modo per trasmettere emozioni e per lasciare una traccia. Credo che ogni parola abbia un peso e, se usata con sincerità, possa davvero fare la differenza nella vita di qualcuno.

Progetti futuri?

Sicuramente continuerò a scrivere. Questo senza ombra di dubbio.

Per il futuro ho tante idee e sogni che vorrei realizzare. Sto pensando a un secondo libro, che potrebbe ampliare il racconto della mia esperienza di vita e delle lezioni che ho imparato lungo il cammino. Allo stesso tempo, mi piacerebbe portare “I labirinti dell’anima” a un pubblico ancora più ampio, organizzando incontri e presentazioni per parlare di come la poesia possa essere un mezzo potente per affrontare le sfide della vita.

Inoltre, ho il desiderio di creare una raccolta di racconti brevi, legati all’amore per la vita e alla forza che ci aiuta a superare anche i momenti più difficili. È un progetto a cui penso con entusiasmo, ma per ora preferisco lasciare che la scrittura mi guidi, senza forzature, e vedere dove mi porterà questo viaggio.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.

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