Bimbi “al palo” dei loro sogni

“Ha segnato Maradona”, in scena il prossimo 6 aprile, alle ore 20.30, press la Chiesa Mater Gratiae di Andria, è una pièce teatrale scritta, diretta ed interpretata dall’andriese Luigi Di Schiena e dall’attore barlettano Francesco Emanuele Delvecchio.

La rappresentazione, come si evince dal titolo, affonda le radici in un’epoca in cui essere napoletani significava adorare lui, la mano de Diòs, Diego Armando Maradona. Un’icona a cui tanti bambini partenopei si ispiravano, un desiderio dietro il quale, però, si celavano false promesse di gloria.

«Tutti volevano diventare calciatori – spiega Luigi Di Schiena- e, purtroppo, questo la Camorra lo aveva capito. I criminali offrivano ai bambini un’occupazione sui generis. Gli scugnizzi, infatti, venivano arruolati come “pali” nelle attività malavitose illudendosi di cogliere possibilità di accedere al calcio che contava. Era un’alternativa allo studio, l’evasione da un mondo fatto di sogni non troppo svelati e stenti quotidiani».

«Quello che emerge da questa, che possiamo definire, “conversazione a due” – ribadisce Francesco Delvecchio – è la triste realtà di una politica poco attenta alla vita degli ultimi, gli indigenti, i dimenticati, coloro che, pur di emergere, sono disposti a delinquere».

Dopo campagne di sensibilizzazione nelle scuole, “Ha segnato Maradona”, edito nel 2016, arriva sul palcoscenico della nostra Città anche attraverso l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, con un crowdfunding destinato alla Terra Santa.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.