La XII Settimana Biblica della Diocesi di Andria, dal tema “Vide ed ebbe compassione”, ha ospitato nella seconda serata don Alexandro Gatti, responsabile regionale della Comunità “Nuovi Orizzonti”. Nella sua testimonianza dal titolo “La comunità cristiana chiamata a farsi prossima. Fragilità e gratuità in dialogo” ha presentato l’esperienza di vita della Comunità e sua personale.

Don Alexandro, cosa caratterizza la comunità “Nuovi Orizzonti”?

La gioia. Nella comunità, laici, religiosi e sacerdoti, facciamo una quarta promessa: insieme a povertà, castità e obbedienza c’è la gioia. Il nostro mandato è portare la gioia di Cristo Risorto con un’attenzione particolare alla discesa agli inferi di Cristo. Vogliamo portare la gioia proprio dove manca, negli inferi dei fratelli che incontriamo per le strade del mondo.

Le finalità della comunità sono solo di sostegno alle situazioni di bisogno o prevedono anche attività di formazione?

La comunità nasce con l’incontro di Chiara con i primi ragazzi di strada, ma Chiara ha fatto un sogno e ha concepito una visione più ampia. Nuovi Orizzonti ha un mandato di formazione ed evangelizzazione. Ogni anno più di 40 giovani da tutta Italia vengono da noi per un anno di formazione umana e spirituale. La formazione è rivolta a tutti: tossicodipendenti, volontari, studenti, manager. Il percorso si articola in 5 fasi ed è legato principalmente alla scoperta di sé, della propria affettività, della propria fragilità, di che cosa voglio veramente io nella mia unicità e dove vado, quindi la vocazione. Poi ci sono varie equipe di servizio, il cui scopo è di testimoniare la gioia nei vari ambiti della vita umana. Abbiamo una parte di evangelizzazione dei media che si occupa di TV, radio, social; le famiglie degli artisti che evangelizzano attraverso l’arte; gli emanueliti che evangelizzano attraverso la cultura: le famiglie di San Giuseppe a cui è affidata la formazione attraverso il lavoro e infine le opere di misericordia.

Quali sono le fragilità più diffuse che riscontrate?

Innanzitutto la rottura dei legami familiari, c’è una quasi scomparsa dei padri e per questo i figli sono persi. A questo è legata una diffusione delle droghe in termini esponenziali, anche nei preadolescenti, una sessualità vissuta in maniera confusa e disordinata, gli abusi. Poi ci sono la dipendenza da Internet e la solitudine. Chiara descrive tutto questo nel suo libro “Il grido inascoltato. SOS giovani” (Orizzonti di luce 2018).


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Mi chiamo Silvana Campanile, sono bibliotecaria e lavoro tra il fantastico ed il reale nella Biblioteca diocesana di Andria “San Tommaso d’Aquino”. Laureata in Lettere Classiche e mai pentita. Amo la vita, la gente e le sorprese che riservano! Andare al cinema e viaggiare quando possibile! Combatto la mia natura profondamente pigra riempiendo la mia giornata di impegni…Il mio motto? Gli altri siamo noi: non delegare ma affrontare la vita con creatività ed entusiasmo!