«Solo gli stupidi non si pongono il dubbio di essere inadeguati… Lascia che il tempo ti spieghi tutto. Il tempo ha sempre ragione su tutto»

(Donato, Casa Madre)

Caro lettore, adorata lettrice,

non cercare Casa Madre in libreria. Non lo troveresti: fa parte delle edizioni strettamente riservate che tali devono restare. Puoi provare, però, con me, a gustare il succo di queste stille di saggezza. Io le ho trovate confortanti e per questo, volentieri, con te le condivido.

 

Ah l’uomo che se ne va sicuro,

agli altri ed a se stesso amico,

e l’ombra sua non cura che la canicola

stampa sopra uno scalcinato muro!

Così scrive Montale: e parla degli stupidi oltre che degli arroganti.

Avere le certezze preconfezionate, pronte, nelle tasche, per essere tirate fuori ad ogni evenienza: solo un imbecille e presuntuoso può pensare di comportarsi in questo modo.

Le persone intelligenti ragionano all’opposto. Sono consce del proprio limite. Conoscono e riconoscono il proprio valore, ma anche la propria inadeguatezza. Non si montano la testa, per questo è anche difficile smontarle. Perché non si stimano per ciò che non sono. Ma neanche per meno di quello che sono. Affrontano l’ora con umiltà. E si lasciano raggiungere dal dubbio. Da una folla di dubbi.

Salvo affrontarli. Un passo alla volta. Un giorno alla volta. Un po’ come, ogni sacrosanto giorno, fanno tutti i comuni mortali. Quelli che non hanno superpoteri, ma un cuore grande e tanta, tanta buona volontà.

E poi. Le persone intelligenti confidano nel tempo. Quello che, solo che tu lasci si dispieghi, un po’ alla volta, ti spiega tutto. E ti porta dove mai avresti neppure lontanamente fantasticato. Dove avresti temuto e ora sei felice. Dove non avresti voluto e invece ci sei. Al traguardo che ti sembrava intangibile e che ora hai alle spalle. Salvo essere appena il primo passo del cammino futuro.

Perché è proprio vero che la realtà supera la fantasia. È creativa, la realtà, dal giorno del Big Bang ad oggi.

I castelli in aria? Fanno la stessa fine dei pavidi e degli altezzosi che li han tirati su: rovinano precipitosamente, sfracellandosi a valle.

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FontePhotocredits: pixabay.com libera reinterpretazione Myriam Acca Massarelli
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La mia fortuna? Il dono di tanto amore che, senza meriti, ricevo e, in minima parte, provo a restituire. Conscio del limite, certo della mia ignoranza, non sono mai in pace. Vivo tormentato da desideri, sempre e comunque: di imparare, di vedere, di sentire; di viaggiare, di leggere, di esperire. Di gustare. Di stringere. Di abbracciare. Un po’ come Odysseo, più invecchio e più ho sete e fame insaziabili, che mi spingono a correre, consapevole che c’è troppo da scoprire e troppo poco tempo per farlo. Il Tutto mi asseta. Amo la terra di Nessuno: quella che pochi frequentano, quella esplorata dall’eroe di Omero, ma anche di Dante e di Saba. Essere il Direttore di "Odysseo"? Un onore che nemmeno in sogno avrei osato immaginare...