La La Land non è un film dedicato ai folli e ai sognatori, perciò il tag-line del film lo riscrivo così: dedicato ad ognuno di noi che ama a modo suo
Come ogni forma di arte donata all’umanità e non capita, La La Land è al centro di qualsiasi discussione. Che piaccia o meno, è il film di Damien Chazelle, dalla scrittura alla sceneggiatura per passare alla regia. È un film che si presenta con uno stile insolito, all’apparenza banale che rende omaggio al filone cinematografico dei musical degli anni ’50 e ’60 e racconta la storia d’amore tra un’aspirante attrice e un musicista jazz interpretati da Emma Stone e Ryan Gosling.
Ma La La Land non è soltanto la storia di Mia e Sebastian, no, è anche quella di Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir, si proprio quei due, la più celebre coppia di intellettuali del ‘900. Entrambi, filosofi che hanno popolato i quartieri di Parigi nel periodo della Belle Èpoque: lui padre dell’esistenzialismo, lei madre del femminismo, non vollero mai unirsi in matrimonio, ma stipularono un patto, un contratto che legava i due al loro “amore necessario”.
Durante il film nella scena in cui Mia pronunciava il fatidico “ti amerò per sempre” – al suo Sebastian – seduta su una panchina, ho immaginato proprio Jean-Paul e Simone, in epoca diversa e nella loro romantica Parigi, con il filosofo che rivolgendosi alla sua Simone ufficializzava il loro contratto con queste parole: “ Il nostro è un amore necessario, ci conviene conoscere anche degli amori contingenti”.
Sartre scrive lettere alla sua Simone, affettuosamente soprannominata Castoro, Sebastian suona la loro canzone, mentre Mia accompagnata dal suo “amore contingente” agli occhi del pubblico in sala l’ha tradito, invece l’ultimo sguardo, dell’ultima scena, non tradisce “l’amore necessario”.
Giudizi scontati, valutazioni razionali o luoghi comuni non sono ammessi perché ci allontanerebbero dalla comprensione del mistero dell’amore. Non importa se ci crediate o meno nell’Amore, questo film ha la forza di entrarti nell’animo e lo fa con prepotenza, forse grazie alla sua semplicità che non è mai banale.
Viviamo in un epoca in cui anche gli intellettuali hanno fallito: l’uomo non cerca più ancore di salvezza, la sua dignità è calpestata ogni giorno da Oriente a Occidente; l’unica cosa che forse può salvare l’uomo è l’amore. L’amore necessario. Questo è un appello disperato all’umanità affinché accolga i doni, frutti della stessa e gli unici capaci di spiegarci chi siamo.
Grazie Damien, perché La La Land non è un film dedicato ai folli e ai sognatori, perciò il tag-line del film lo riscrivo così: dedicato ad ognuno di noi che ama a modo suo.