Giorno Zero

Caro Odysseo,

Come Penelope tesseva la tela di giorno e la disfaceva di notte, così i nostri amici britannici sono i campioni del procrastinare.

Ancora nulla da fare per quanto riguarda un accordo per uscire dall’Unione, ma nessuno vuole il no deal, ma nessuno ha un buon deal da proporre e nessuno sa che deal pigliare. Che pasticciaccio.

Da italiana ho sempre pensato che il nostro modo di fare politica fosse raffazzonato e poco professionale, che la vecchia politica degli uomini austeri fosse morta e che i politicanti che pubblicano foto di gattini e colazioni dei campioni non meritassero il mio voto o il mio rispetto.

Quando sono arrivata in Inghilterra per rimanerci in pianta più o meno stabile per la prima volta ho pensato: “oh, adesso cominciamo a fare le cose come si deve”. Era l’inizio del 2016 e poco dopo è arrivata la Brexit, prima con la sua vagonata di bugie da campagna elettorale, poi con il referendum, e infine con il sempiterno dibattito per il deal. Devo aver portato una ventata di italianità con me in valigia quando sono atterrata, altrimenti non si spiega.

Tant’è, a tre anni di distanza, i politici britannici hanno perso la faccia e qualsiasi tipo di credibilità e il Regno Unito è la nuova barzelletta globale.

È stato concesso un nuovo rinvio per l’uscita dall’UE, la nuova data critica è il 31 gennaio 2020; perché dove tre anni di negoziazioni hanno fallito, tre mesi faranno di certo la differenza, no?

In più, il 12 dicembre i britannici saranno chiamati al voto per eleggere un nuovo governo, nella speranza che un nuovo assetto politico trovi una maggioranza più solida per deliberare sulla spinosa materia.

Non fraintendete il mio tono piccato e polemico. Sono la prima a esultare che oggi non finisca il mondo con un’uscita senza accordo, ma diciamoci la verità: il 31 gennaio saremo punto e a capo, stesse incertezze, stessi problemi e stessi cavilli legali. Non si può andare avanti all’infinito, e per quanto l’Europa stia giustamente facendo la parte della persona matura nella coppia, quella con buonsenso e sale in zucca, concedendo più tempo al partner che fa le bizze per riordinare i propri guai e le proprie priorità, a un certo punto si passa dall’essere ragionevoli all’essere degli allocchi. E il confine è più labile che mai.

Come ogni buon genitore, ogni tanto bisogna fare la voce grossa e impartire una lezione che sarà difficile dimenticare.

Per non parlare della mia totale sfiducia in un buon esito di queste imminenti elezioni. Insomma, l’abbiamo visto succedere già troppe volte, anche da noi in Italia: la gente non sa più votare.

Sarà il tracollo della sinistra laburista, una mazzata per i conservatori, un’ondata di successo per i partiti estremisti ed euroscettici e una tiepida conferma di consenso per i partitini nati dai dissidenti di destra e sinistra riunitisi sotto l’etichetta di indipendentisti e liberaldemocratici.

Eppure questo è il paese in cui sto comprando casa, la mia Itaca; ché ancora credo che i Proci non avranno la meglio, ed evidentemente devo aver perso il senno.

A presto, Odysseo, con altre notizie da questo fronte un po’ borghese.

Chiara


1 COMMENTO

  1. Che articolo oculato! Pochi purtroppo criticano l’UK e il suo prenderci letteralmente in giro con esco/non esco dall’Europa.
    Se lo faceva l’Italia saremmo stati massacrati anche con sanzioni, ma si sa, i bulli non vanno toccati .. purtroppo.

Comments are closed.