L’Italia è un Paese di anziani, un paese che sta invecchiando ma, stranamente, sono dimenticati, di loro non ci se prende cura e, non di rado, vengono percepiti come un problema più che un’opportunità per la loro esperienza e saggezza.
Per pensare non c’è tempo, siamo braccia dell’industria, non conta ciò che si crede, bisogna aderire al sistema, bisogna correre e produrre.
Per la sanità non vanno investiti i fondi, lì va fatta la razionalizzazione delle risorse; troppi ospedali, troppi sprechi per curare la gente. I soldi vanno usati per altro. Tagliare è stata la scelta della politica.
La famiglia? Non è più un valore. Si sta dissolvendo, è superata.
Stare in famiglia? Non c’è neppure tempo la domenica, è meglio che i negozi siano aperti, così si sbrigano quegli impicci, perché di settimana non c’è tempo.
Tempo per pregare e meditare? Sarebbe bello, ma il lavoro e gli impegni non lo consentono mai. Poi è meglio cercare il divertimento appena si è un poco liberi.
Per entrare nei luoghi di preghiera, fermarsi a meditare, interrogarsi sulla propria vita non c’è tempo.
Quando si crede a valori come il rispetto per gli anziani, al diritto salute per tutti, alla famiglia, alla condivisione fraterna, alla meditazione, alla preghiera ed all’importanza di luoghi di speranza come le chiese, si viene percepiti come retrogradi o persone senza i piedi per terra. La società deve correre, la tecnica deve avanzare, l’economia non si deve fermare. I soldi vengono prima delle persone, l’apparenza prima della realtà.
Oscar Wilde diceva: ‘L’esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l’esame, poi ti spiega la lezione’. È proprio vero!
I giorni di quarantena sono recepiti come una necessità per i nostri anziani. Si sta riscoprendo il loro valore nella società per figli e nipoti proprio in questi giorni.
La vita, come un predicatore o un maestro, ci insegna delle cose ma solo dopo averci esaminati ci spiega tutto. Al di là della drammatica situazione finanziaria, si sta mettendo al centro il bene della salute e della persona umana. La politica sta reinvestendo nella sanità, convertendosi dal suo vecchio atteggiamento. Le famiglie stanno insieme, si condivide il tempo in casa, nonostante la fatica di non poter uscire. Si scopre anche la bellezza del fermarsi, di leggere, di meditare e di pregare. Il silenzio sta aiutando tantissime persone ad interrogarsi ed a riprendere in mano la propria vita.
La nostalgia porterà le nostre chiese, spesso vuote, a straripare di gente, vista la sete di interiorità che è stata accesa. Le scuole saranno meglio riconosciute per la loro missione educativa. Ciò che educatori, uomini di cultura, pedagogisti, sacerdoti e tanti altri non sono riusciti a fare passare come virtù lo ha fatto questa pandemia. Dopo aver scoperto ciò che stavamo perdendo, ho la piena fiducia che ci rialzeremo, dando valore nuovo a ciò che abbiamo. I soldi saranno non più il fine, ma lo strumento per vivere questa vita meravigliosa vita a cui, fin troppe volte, abbiamo voltato le spalle.