Il Governo spagnolo aggiorna tutto alle 12 di ogni giorno. Avuto l’esempio dell’Italia, avrebbero potuto mettere in atto prima le misure di prevenzione, invece di aspettare che si diffondesse in tutto il paese.
L’italia ha dovuto agire senza “esempi” non potendo considerare la Cina in quanto “dittatura”. La Spagna ha atteso. Io vado all’università a meno di un ora da Vitoria, uno dei primi focolai, eppure per giorni non hanno impedito movimenti: Vitoria è una città poco distante da Bilbao, in cui vi è una sede distaccata dell’UPV (Universidad del Pais Vasco) che è la mia università.
Dal primo caso di Coronavirus accertato in Spagna il 31 Gennaio 2020, il numero dei contagi e dei conseguenti decessi è cresciuto esponenzialmente.
Le cifre in Spagna sono in costante crescita, nell’ultima settimana c’è stato un aumento dei casi di oltre il 23%. Ad oggi, 27 Marzo 2020, sono stati registrati 64.059 contagi e 4.858 morti. I dati, aggiornati ogni giorno dal governo Spagnolo, collocano il paese al quarto posto mondiale per il numero totale di contagi e al terzo posto, subito dopo l’Italia, per numero di morti.
Le zone più colpite sono quella di Madrid (19.243 casi); la Catalogna (con 12.940 casi) e i Paesi Baschi (4.601 casi).
Si teme il collasso sanitario in alcune zone della Spagna, pertanto è stato disposto l’allestimento di ospedali da campo destinati alla gestione dell’emergenza Covid-19. Il team sanitario adibito alla gestione dell’urgenza è stato ampliato di circa 50.000 unità, tra medici specializzandi, medici e infermieri abilitati, medici ed infermieri in pensione e studenti di medicina ed infermieristica dell’ultimo anno.
I provvedimenti presi dalle autorità spagnole in questi giorni sono simili a quelli messi in atto dall’Italia. Lo stato di emergenza è stato dichiarato in tutto il paese e durerà fino al 11 Aprile.
Le misure prevedono la chiusura di tutte le scuole, delle università e di tutte le attività non strettamente necessarie alla popolazione. Rimangono aperti i negozi di generi alimentari e le farmacie. I ristoranti sono attivi solo per l’attività di consegna a domicilio. Sono ancora operative le attività di produzione e i cantieri edili, anche privati e sono garantiti i servizi bancari e postali. La popolazione è invitata, quando possibile, allo smart working. La continuità educativa è assicurata tramite piattaforme online.
Ai cittadini è consentito lasciare la loro abitazione per questioni di necessità, come fare la spesa, comprare farmaci, accudire persone non autosufficienti, provvedere ai bisogni degli animali domestici.
L’accesso alle attività commerciali è limitato ad un numero di persone adeguato a garantire le distanze minime di sicurezza.
Sono state previste misure di sostegno destinate alle famiglie e alle imprese, al fine di proteggere l’occupazione e ridurre l’impatto dell’epidemia. Queste misure permettono di mobilitare fino a 200 miliardi di euro, con una garanzia pubblica fino a 100 miliardi e una spesa pubblica di 5 miliardi.
Il clima per le strade è surreale, ci si approccia al vicino con diffidenza, ma gli Spagnoli non perdono la speranza: ogni sera, alle 20 la popolazione si affaccia alle finestre e ai balconi, per unirsi in un lungo applauso, segno di riconoscenza a tutti coloro che sono impegnati in prima linea ad affrontare questa emergenza.