
All’ospedale di San Pio hanno lavorato per circa 5 ore, tre gruppi di specialisti di Chirurgia Toracica, Cardiochirurgia e Cardioanestesia
Un intervento chirurgico complesso e rischioso che ha comportato l’attivazione della circolazione extracorporea in quanto è stato necessario fermare il cuore.
È accaduto a San Giovanni Rotondo, presso Casa Sollievo della Sofferenza, dove una equipe formata da chirurghi toracici, cardiochirurghi e cardioanestesisti ha sottoposto un uomo di 54 anni, il Signor Antonio, ad una operazione durata cinque ore per l’asportazione di una rara neoplasia maligna del timo (piccola ghiandola situata nel mediastino, tra i polmoni), un lobo del polmone destro, un’altra porzione di quello sinistro, il pericardio fino all’aorta e parte del diaframma.
Quanto accaduto ha veramente di sorprendente ma dà la valenza dell’eccellente livello del personale sanitario che è intervenuto in questa delicata operazione, effettuata in una sala chirurgica ibrida dove è stato possibile fermare il muscolo cardiaco.
Appena scoperto questo tumore, il team multidisciplinare della Lung Unit dell’IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza”, dove sono presenti vari figure sanitarie ha deciso, prima di sottoporlo ad intervento chirurgico di asportazione, di avviare una chemioterapia per ridurre le dimensioni del tumore.
Questa decisione, rivelatasi opportuna, non solo ha permesso che la massa tumorale si riducesse ma ha messo in condizione i sanitari di programmare l’operazione nei tempi prestabiliti.
Ricevuto il consenso del paziente, l’intervento ha visto operare ben tre gruppi di lavoro: Chirurgia Toracica, Cardiochirurgia e Cardioanestesia. Sono stati così asportati una massa tumorale del diametro di 20 cm localizzata nel timo e alcuni organi vicini infiltrati dalla neoplasia: il lobo superiore del polmone destro, una porzione del lobo superiore del polmone sinistro, tutto il pericardio (la membrana che racchiude e protegge il cuore) fino all’aorta e il diaframma destro, che è stato in parte ricostruito. Per fortuna nessuna compromissione del cuore e delle strutture cardiache.
Terminata senza intoppi la complessa operazione, il paziente ha trascorso una settimana di degenza presso l’ospedale di San Pio, sottoposto ai previsti accertamenti post intervento, prima di essere dimesso in buone condizioni. Sarà adesso seguito dall’unità di Oncologia
«Un ottimo risultato come questo è stato possibile grazie alla programmazione e alla pianificazione attenta della strategia, delle variabili prevedibili e al lavoro di squadra di tutte le unità coinvolte ‒ ha spiegato Marco Taurchini, direttore dell’Unità di Chirurga Toracica ‒. Dobbiamo ringraziare anche Antonio che, assieme alla sua famiglia, ha condiviso i rischi anche infausti e le possibilità di ciò che ci accingevamo a fare. Dopo un solo giorno di riflessione ci ha contattati per accettare. Ha dimostrato un coraggio e una determinazione che ci hanno ulteriormente convinto che stavamo facendo la cosa giusta».