Stalin, Hitler, Mussolini, Franco sembravano invincibili, eppure…

Ad un anno dall’inizio del conflitto, o, meglio, di questa fase dell’atavico conflitto fra il governo di Israele ed Hamas, si fa sempre più strada la rassegnata convinzione che questo conflitto è destinato a durare a lungo.

Conobbi una ventina di anni fa un tunisino musulmano osservante che mi disse: “Cento anni negli occhi dell’uomo sono un attimo negli occhi di Allah”. Quando vediamo le immagini dei funerali a Gaza, notiamo lenzuoli bianchissimi e bandiere verdi che accompagnano non un cadavere, ma chi per loro è un martire, avviato ad un’immediata beatitudine. I Palestinesi, feriti nel loro orgoglio, non si arrenderanno mai, non possono arrendersi. Questa dignità è l’ultima cosa che gli è rimasta: gli è stato tolto tutto. A molti bambini hanno tolto anche gli arti, eppure sono vivi, resisteranno, cresceranno. Le donne palestinesi, in mezzo alle rovine di Gaza, continuano a preparare il cibo, ad immaginare la loro prossima casa. Non possono arrendersi e non chiederanno ai loro uomini di arrendersi.

L’unica soluzione per Netanyahu è la “soluzione finale del problema palestinese”: sterminarlo. Oppure, cosa che non avverrà mai, indurli ad abbandonare il suolo della Terra Promessa del Popolo Eletto.

È vero quello che dice Benjamin Netanyahu: dappertutto a Gaza ci sono tunnel che da anni nascondono armi. L’esercito israeliano è stato abilissimo nel colpire: telefona agli inquilini dei palazzi da colpire per avvisarli dell’arrivo delle bombe. L’esercito israeliano peraltro ha da poco concluso un’operazione chirurgica in Iran che, a detta degli esperti militari, ha richiesto anni di preparazione.

Allora la domanda è una sola: possibile che i servizi segreti israeliani, il mitico Mossad e poi i satelliti, i radar, la polizia, le spie non si erano accorti dei preparativi dell’orribile e scellerato attacco di Hamas di un anno fa?

Si fa sempre più nitido il disegno di Netanyahu e delle frange più fanatiche (ed “ortodosse”!) dell’Ebraismo: è arrivato il momento di restituire al Popolo Eletto la sua Terra Promessa, in cui non c’è posto per lo Stato palestinese.

Le due strisce della bandiera israeliana allora simboleggiano davvero il Nilo e l’Eufrate?

E cosa spera Netanyahu che i musulmani, sunniti e sciiti, arabi e non, svendano il popolo palestinese?

Stalin, Hitler, Mussolini, Franco sembravano invincibili, eppure…


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Sono nato a Barletta nel 1956; ho insegnato Lettere per 23 anni e sono stato dirigente scolastico dal 2007 al 2023. Mi sono dedicato allo studio di vari aspetti della storia locale e sono membro della Società di storia patria per la Puglia; ho censito, trascritto e tradotto le epigrafi di Barletta. Per i tipi della Rotas ho pubblicato il romanzo-saggio “Ricognizioni al giro di boa”. Da molti anni mi interesso di religioni (specialmente il Buddhismo Mahayana) e di dialogo interreligioso. Ho avuto la fortuna di avere tre figli e ora di essere anche nonno! Da settembre 2023 sono in pensione: si dice tecnicamente "in quiescenza" ma è un po' difficile fermarsi. Gioco a tennis, mi piace molto viaggiare e credo molto nel lifelong learning. Sono stato cooptato in Odysseo da Paolo Farina :) e gli sono grato per avermi offerto uno spazio per parlare di scuola (e non solo) fuori dall’ambito formale/ istituzionale.

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