Ribbon with colorful puzzle pieces and wooden figures on light background. World autism day concept

Speranza Pastore è stata solo l’ultima vittima di cancro nella città di Andria. I dati raccolti e analizzati si riferiscono a circa 13500 casi di tumore maligno diagnosticati nella popolazione Bat dal 2014 al 2018 e la casistica completa dal 2006 ha raggiunto circa 32.300 casi complessivi. Gli inquinanti ambientali come lo smog e l’inquinamento elettromagnetico hanno notevoli effetti nocivi non solo per l’insorgenza del cancro ma anche sulle malattie neurodegenerative, malattie metaboliche come il diabete in età pediatrica, infertilità e aborti, malformazioni congenite, malattie respiratorie e cardiache, ma anche su disturbi del neurosviluppo come la sindrome dello spettro autistico. A spiegarcelo è Dino Leonetti, medico di famiglia e oncologo.

Qual è l’incidenza dei tumori nella popolazione andriese?

Abbiamo dati che si riferiscono a sei anni fa. L’incidenza del cancro nella popolazione della nostra città e dell’intera provincia è rilevabile nella quinta edizione del Registro Tumori che la ASL BT ha pubblicato nel 2022. I dati raccolti e analizzati si riferiscono a circa 13500 casi di tumore maligno diagnosticati nella popolazione Bat dal 2014 al 2018 e la casistica completa dal 2006 ha raggiunto circa 32.300 casi complessivi.

Sono consultabili al seguente link:

https://www.sanita.puglia.it/documents/36008/18585903/Registro+tumori+2022.pdf/dfce6dc9-3d25-42d3-bb2d-952bd1f033d5

In questo documento si osserva un eccesso in termini di maggiore incidenza rispetto alla media regionale per i tumori epatici e le sindromi mielodisplastiche. L’analisi per distretto socio-sanitario (DSS) evidenzia una sostanziale maggiore incidenza nel DSS 02 (Andria) per le leucemie negli uomini e per i tumori mammari nelle donne. La grande maggioranza dei tumori (91% tra i maschi, 80% tra le femmine) è diagnosticato in soggetti dai 50 anni di età in su, mentre 4 casi su 1000 riguardano la fascia infantile (prima dei 15 anni di età).

I tumori mammari nella provincia di Barletta-Andria-Trani sono lievemente superiori alla media regionale, soprattutto per l’incidenza nel comune di Andria (+21% rispetto alla media regionale). Rispetto al numero di malati dell’intera provincia nella città di Andria c’è un eccesso di leucemie che riguarda il genere maschile.

Rispetto alla media regionale nel solo genere maschile c’è una maggiore incidenza dei tumori dello stomaco (6 casi in eccesso, +17% rispetto al dato regionale). Nel genere femminile si osservano eccessi per tumori della mammella (23 casi in eccesso, +8% rispetto all’atteso regionale), i mielomi (5 casi in eccesso, +34% rispetto al dato atteso) e le leucemie (quasi 5 casi in eccesso, +23% di eccesso rispetto all’atteso). Sono invece in eccesso in entrambi i generi i tumori epatici (13 casi complessivi in eccesso, +18% tra i maschi e +29% tra le femmine rispetto al dato atteso), risultano inoltre generalmente superiori le diagnosi di malattie mieloproliferative croniche e sindromi mielodisplastiche rispetto alla popolazione della regione Puglia.

I tassi di crescita dell’incidenza riguardano i tumori del pancreas in entrambi i generi, l’incremento è piuttosto consolidato (+5%/anno) solo nel genere femminile. In entrambi i generi si osservano tassi di incidenza per il melanoma in chiaro aumento (superiore al 4%/anno).

In età infantile le neoplasie più frequenti sono le neoplasie del sistema nervoso centrale e le leucemie. A partire dall’adolescenza e prima dei 30 anni prevalgono le neoplasie del testicolo nei maschi e della tiroide nelle femmine, oltre ai linfomi di Hodgkin. Dai 30 ai 49 anni i tumori più diagnosticati sono nuovamente quelli del testicolo tra gli uomini e della mammella tra le donne, oltre ai tumori della tiroide nel genere femminile e ai tumori colorettali e ai melanomi in entrambi i generi.

Le neoplasie del polmone, della vescica e del distretto testa-collo sono molto più comuni nel genere maschile. Le neoplasie della tiroide e, in misura minore, delle vie biliari, sono più comuni nel genere femminile.

A cosa sono dovuti questi dati necrologici in aumento?

Senza entrare nel tecnicismo scientifico possiamo semplificare e dire che in generale i fattori di rischio per cancro si possono schematizzare in due grandi categorie: 1) cause voluttuarie, collegate cioè alla volontà della singola persona (tabagismo, etilismo, promiscuità sessuale, alimentazione non corretta, sedentarietà e altro); 2) cause ambientali, che non dipendono dalla volontà della persona ma sono indotte da agenti indebitamente subìti (inquinamento delle matrici ambientali quali l’aria, l’acqua, la terra, l’inquinamento elettromagnetico, interferenti endocrini, inquinamento della filiera alimentare e altro).

Se ci riferiamo alle cause di cancro che incidono nella nostra città è un bel mistero. Ci sono tante ipotesi e tocca alle autorità civiche e sanitarie indagare.

Spesso ci si limita ad una epidemiologia descrittiva, a contare i malati e i morti di una comunità. Noi medici chiediamo che si passi ad una epidemiologia analitica, che indaghi cioè sulle cause delle malattie e delle morti. È un mistero la constatazione che mai, a nessuna amministrazione civica e sanitaria, sia interessato andare a fondo nella ricerca su questo ambito.

Tutti parlano di “prevenzione” riferendosi alla “diagnosi precoce”, che ovviamente è utilissima. Ma questa prevenzione è detta anche “secondaria”, perché interviene quando già la malattia si è palesata. Noialtri invece invochiamo la “prevenzione primaria” ossia quella che si occupa dei soggetti sani prima che diventino persone ammalate a causa di fattori di rischio evitabili.

 Oltre al tumore, quale altro danno subirebbe la Città da tale esposizione?

Gli inquinanti ambientali come lo smog e l’inquinamento elettromagnetico hanno notevoli effetti nocivi non solo per l’insorgenza del cancro ma anche sulle malattie neurodegenerative, malattie metaboliche come il diabete in età pediatrica, infertilità e aborti, malformazioni congenite, malattie respiratorie e cardiache, ma anche su disturbi del neurosviluppo come la sindrome dello spettro autistico.

Perché c’è un approccio sommario delle Istituzioni al problema in essere?

 Anche questo è un bel mistero.

Noi medici di Andria da tempo chiediamo la redazione del Profilo di salute della città, che tarda ad essere pubblicato. Da questo importante documento potremmo avere una mappa dei bisogni della città ed affrontare una ad una le singole situazioni di criticità.

Chiediamo il monitoraggio degli inquinanti ambientali come quelli atmosferici e dei campi elettromagnetici, oltre che i campionamenti di acqua delle falde acquifere e quelli chimico-tossicologici sugli alimenti.

Chiediamo massicce campagne di educazione sanitaria della popolazione su un corretto stile di vita e misure importanti per disciplinare il traffico cittadino dei veicoli a motore.

Sono solo alcune delle tante iniziative che solo l’autorità sanitaria e civica di una comunità possono intraprendere.

I governanti tendono ad accusare i cittadini quali unici responsabili della loro salute ma non è così, inoltre si limitano a darci dati statistici in cui si affermano numeri “nella media” circa i malati e i morti della nostra città e non fanno abbastanza affinché si possa essere fuori dalla media.

Quando si tratta di sofferenza non è ammissibile accettare di essere “nella media” specialmente se tale sofferenza si può evitare grazie alla premura del “buon padre di famiglia”-autorità amministrativa che ha a cuore la salute e la qualità di vita dei propri figli-cittadini.

Qualcuno chiama tutto questo “prevenzione primaria” io la chiamo “amore”.