Archiviata anche la sesta giornata di campionato che ha visto le grandi trionfare, fatta eccezione per il Milan che colleziona la quarta sconfitta in sei gare

Continua il botta e risposta tra Juventus ed Inter.
La squadra di Sarri vince e convince contro la Spal.
I bianconeri battono i ferraresi grazie alle reti di Miralem Pjanic e Cristiano Ronaldo.
Da registrare una grande prestazione di Berisha che, con le sue numerose parate, evita un passivo più ampio ai ferraresi.

Pronta la risposta dei nerazzurri che battono la Sampdoria, centrando la sesta vittoria in altrettante gare.
Protagonista assoluto del match è Alexis Sanchez, che si rivela croce e delizia.
Il cileno, infatti, prima devia involontariamente in rete un tiro di Sensi per il vantaggio interista, poi raddoppia correggendo in rete un cross dello stesso centrocampista e infine si fa espellere per somma di ammonizioni, alimentando le speranze dei blucerchiati che rientrano in partita grazie al goal di Jankto.
Nonostante ciò, gli uomini di Conte non si scompongono e trovano con Gagliardini il terzo goal che chiude definitivamente i giochi.

Continua a regalare goal e spettacolo l’Atalanta di Gasperini.
Ai bergamaschi basta un tempo per chiudere la pratica Sassuolo: apre le danze Gomez, raddoppia Gosens, triplica ancora il capitano, cala il poker Duvan Zapata.
Nella ripresa arriva il goal della bandiera di Defrel, l’unico tra i neroverdi a crederci sino alla fine.

Dopo la clamorosa sconfitta casalinga contro il Cagliari, il Napoli ritrova il sorriso battendo il Brescia nel “lunch match”.
A sbloccare il risultato ci pensa il solito Dries Mertens, che si porta ad un solo goal dal record di un mostro sacro come Diego Armando Maradona.
Il Napoli continua a creare occasioni e trova il raddoppio in finale di tempo con Manolas, che poco prima aveva visto annullarsi dal var un’altra rete per fallo di mano.
Il Brescia non ci sta e accorcia le distanze con Mario Balotelli, che riaccende le speranze ma ciò non basta ai per evitare la seconda sconfitta.

Torna alla vittoria anche la Lazio che travolge il Genoa con un sontuoso 4-0.
La settimana più agitata della recente storia biancoceleste si chiude con un sorriso e, come desiderava Simone Inzaghi, con tre punti in cascina.
Più che una partita, un tiro al bersaglio, che si mette subito in discesa per i padroni di casa che già al 7’ possono esultare per il goal del ritrovato Milinkovic-Savic. Radu raddoppia sul finire del primo tempo, mentre Caicedo e Immobile chiudono il match nella ripresa.

Torna in carreggiata la Roma, dopo la sconfitta interna con l’Atalanta.
Ai giallorossi basta un goal di Edin Dzeko su assist di Mkhitaryan per battere il Lecce.
Gli uomini di Fonseca sprecano molto e falliscono anche un rigore con Kolarov.

L’Udinese torna a vincere davanti al proprio pubblico conquistando contro il Bologna tre punti importantissimi in chiave salvezza.
A decidere il match è un colpo di testa di Stefano Okaka su assist di Stryger Larsen.
Dopo il triplice fischio finale c’è tempo per un cartellino rosso sventolato all’ indirizzo di Soriano in disaccordo con alcune decisioni arbitrali.

Dopo tre vittorie consecutive si arresta la corsa del Cagliari, in seguito al pareggio casalingo contro il Verona.
I sardi, dopo aver trovato il vantaggio con un tiro cross di Castro, si fanno riprendere da Faraoni, abile a sfruttare un errore del difensore Pisacane e a riportare il match in equilibrio.

Crisi senza fine per il Milan di Giampaolo che colleziona il terzo ko consecutivo.
A San Siro i rossoneri perdono malamente contro la Fiorentina, scatenando la rabbia dei tifosi che abbandonano anzitempo lo stadio.
La scena è tutta per Frank Ribery, protagonista di una standing ovation all’uscita dal campo e autore del terzo goal Viola. Prima di lui avevano timbrato il cartellino Pulgar e Castrovilli.
L’unica nota positiva per il Milan è la prestazione di Rafael Leao, autore di una rete di pregevole fattura.
Sabato sera l’ultima chiamata per Giampaolo in casa del Genoa, altrimenti sarà separazione.

Spettacolo nel Monday Night che ha visto il Parma imporsi per 3-2 sul Torino.
All’ iniziale vantaggio crociato con Kulusevski risponde Ansaldi che al 12′ sigla il goal del pareggio con un colpo di testa su invito di Verdi.
Al 29′ arriva l’episodio che cambia la partita: Bremer devia con il braccio in area una conclusione di Kulusevski, l’arbitro assegna il calcio rigore e la seconda ammonizione al difensore brasiliano, con il Torino che rimane quindi in inferiorità numerica. Dal dischetto però Gervinho si fa ipnotizzare da Sirigu.
Pochi istanti dopo, è il Torino a conquistare un penalty, puntualmente trasformato da Belotti.
Il vantaggio granata dura poco, perché il Parma trova subito il pareggio con Cornelius.
Nella ripresa il Torino regge in inferiorità numerica fino all’ ottantottesimo quando Inglese sigla da due passi il goal vittoria.