(o della Luna)

Per la stragrande maggioranza degli italiani, l’arrivo di settembre non è qualcosa di cui rallegrarsi.

Per i più giovani significa la fine delle vacanze e il traumatico ritorno tra i banchi di scuola, per quanto riguarda i più grandi invece, si ritorna al lavoro dopo una o due settimane di ferie passate troppo in fretta, e ciò valeva anche per me quando vivevo ad Andria e studiavo a Roma, anche se mi consolavo con il mio compleanno, la festa di San Riccardo e l’inizio del campionato di calcio, ma non bastavano per dissipare la malinconia provocata dalla fine delle vacanze estive.

Da quando vivo in Cina però, la situazione si è quasi capovolta; l’estate per me è il periodo in cui la mole di lavoro è maggiore, in quanto insegno in una scuola privata di lingua, e moltissimi studenti approfittano delle vacanze estive a scuola per frequentare corsi di lingua o altro, anche se nella maggior parte dei casi sono i genitori ad iscrivere i figli per tenerli impegnati, con i ragazziche spesso rispondono presente malvolentieri.

In ogni caso, c’è tutto l’interesse, per chi vuole frequentare l’università in Italia, a sfruttare i mesi in cui non hanno lezione a scuola per imparare l’italiano, e ciò significa molto lavoro per me e i miei colleghi, e luglio e agosto sono mesi in cui molte volte, soprattutto prima del Covid, uscivo da scuola la mattina e rientravo per cenare, se non per andare direttamente a letto.

E il mare? Difficile, la spiaggia più vicina è a circa duecento chilometri da Pechino, quindi ci sono andato poche volte, ricorrendo più spesso alle piscine di cui la capitale (e non solo) è piena.

L’arrivo di settembre invece segna l’inizio di un periodo in cui si lavora meno, il caldo asfissiante vine mitigato da una piacevole aria fresca, soprattutto la sera, e a volte mi prendo pure qualche giorno di vacanza, tanto in Cina è possibile andare al mare in qualunque periodo dell’anno, basta solo spostarsi più a Sud, ci ho passato più volte anche le ferie invernali.

Inoltre, in questo periodo arrivano anche diverse feste, tra cui la più importante è la Festa di Metà Autunno, di cui vi parlo dopo questo lungo preambolo.

La Festa di Metà Autunno (中秋节 Zhongqiu jie), detta anche “Festa della Luna” perché si celebra nel giorno della Luna Piena più vicina all’equinozio d’autunno che, in base al calendario tradizionale cinese, cade nel quindicesimo giorno dell’ottavo mese lunare, quindi in una data compresa tra inizio settembre e i primi giorni di ottobre.

Questa ricorrenza è molto sentita dai cinesi, e possiamo affermare tranquillamente che si tratta della seconda festa tradizionale più importante del Paese, dopo ovviamente il Capodanno Cinese.

Questa festa ha origini molto antiche, che risalgono a circa tre millenni fa, quando si compivano riti sacrificali alla Luna, per rendere propizi i raccolti.

Al giorno d’oggi naturalmente non c’è nessun sacrificio cerimoniale, ma ci sono comunque delle tradizioni da rispettare.

Naturalmente, si cena tutti insieme in famiglia (approfittando dei due o tre giorni di ferie che accompagnano questa festività), anche se in questo caso non ci sono ricette particolari da seguire, a parte il dolce tipico della festa, e cioè la “torta della Luna” (月饼yuebing).

Si tratta di un tortino (può essere di varie dimensioni, ma difficilmente è più grande del palmo di una mano adulta) preparato con acqua e farina e ripieni di una pasta di semi di loto, di fagioli dolci rossi o di altro, a seconda della provincia di provenienza, la cui forma circolare ricorda quella della luna piena (da cui il nome), anche se ce ne sono di quadrate.

Una delle mie preferite, è la torta ripiena di pasta di semi di loto (莲蓉 lianrong) e un tuorlo d’uovo essiccato (vedi foto) tipico della provincia del Guangdong, nel Sud della Cina, una vera delizia! 
Negli ultimi anni sono sorte anche yuebing in stile occidentale, ripene al cioccolato, al formaggio o ai mirtilli, per venire incontro ai gusti dei più giovani sempre attratti dalle mode occidentali, ma anche per i residenti stranieri, che in genere preferiscono queste novità alle torte lunari tradizionali.

La tradizione vuole che questi dolci vengano regalati ad amici e parenti, e per l’occasione si possono comprare confezionati in belle scatole (vedi foto), il che fa lievitare il prezzo, ma per un cinese è doveroso comprare confezioni costose, letteralmente per non “perdere la faccia” (丢脸diu lian), cosa che succede quando uno si dimostra troppo tirchio o non in grado di adempiere ai propri doveri, e non perdere la faccia è uno dei capisaldi della cultura cinese.

Essendo queste giornate di luna piena, è tradizione affacciarsi alla finestra o sul balcone per ammirarla tutti insieme, perché la luna piena è anche simbolo di riunione familiare.

Ci sono altre usanze che però vanno via via scomparendo, come l’allestimento di un piccolo altare votivo su cui porre molta frutta da offrire cerimoniosamente alla Luna e la decorazione di lanterne di carta da appendere alla finestre e alla porta di casa, per non parlare delle lanterne Kongming, una sorta di piccole mongolfiere alimentate da una fiamma che vengono fatte volare in cielo mentre si esprime un desiderio; tradizione romantica e affascinante che però è anche inquinante, e perciò il suo uso è stato fortemente limitato dalle autorità negli ultimi anni, e si rischia una multa salata per ogni “volo” non autorizzato.

Per quanto mi riguarda, il mio interesse è concentrato sulle yuebing, tra cui quelle che mi regala la mia scuola, e sulla luna piena che è in questi giorni è davvero uno spettacolo.

Quest’anno, la prima volta che io e mia moglie passiamo la festa con nostra figlia, abbiamo invitato a cena solo un amico che non vedevamo da tempo, essendo i nostri parenti tutti lontano da Pechino.

Un’altra festa che mi riguarda particolarmente da vicino è la Festa dell’Insegnante (教师节 jiaoshi jie), che invece si basa sul calendario gregoriano, e ricorre ogni anno il 10 settembre.

La scuola dove lavoro (e non solo) ogni anno organizza una mini festa con frutta e torte (in stile occidentale) da offrire a insegnanti e studenti, mentre nelle scuole pubbliche gli alunni cantano lodi ed esprimono il loro ringraziamento agli insegnanti, come ho potuto constatare quest’anno che abito di fronte a una scuola media.

Quest’anno la data delle due feste coincide, e perciò molti dei miei alunni mi hanno inviato l’augurio 双节快乐! (Shuangjie kuaile), cioè “Buona doppia festa!”, in attesa della prossima che arriverà presto, e cioè l’anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese (primo ottobre), ma va detto che anche in Cina, come in Italia, le feste tradizionali sono più sentite di quelle politiche dalla popolazione.