Franco Ferrante sul palco del Teatro Fàntasia

Gabriele ed io siamo due Arcangeli, almeno secondo il calendario religioso, almeno secondo Franco Ferrante. L’attore di Modugno, infatti, ha portato sul palco del Teatro Fàntasia di Barletta uno spettacolo scritto di suo pugno, un inno all’amore, il legame agapico che unisce un genitore al proprio figlio.

“Arcangelo” è l’accettazione che si fa lotta, una disabilità che muove per sempre il destino di una famiglia, ancorata ad un bollettino medico, raminga nelle corsie di Ospedali nei quali ti fai umano se raggiungi la consapevolezza di essere numero.

Lo sa Franco come lo sanno i miei parenti. I nostri viaggi contro il tempo, chiusi in sale operatorie lastricate di timide speranze. Chissà di cosa profumerà il nostro futuro!? Di merda ne abbiamo mangiata tanta ma sembra non saziarci mai.

Ma la vita merita di essere vissuta e l’ironia non ci manca, neppure quando in rubrica abbiamo il contatto telefonico del nostro dottore di fiducia, neppure quando è un comico a darci sostegno.

Raccomandati? Può essere. Ma poi che male c’è. I nostri cari sono più cari di chiunque altro. Non c’è Chernobyl che tenga!

Io non ho le mani e Gabriele ha rischiato di non vederci più, ma noi siamo due Arcangeli, con due ali a testa: una si chiama Mamma, l’altra Papà.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.