
Si intitola “A corpo libero. Esercizi di poesia” (Le Pecore Nere) la silloge di Doris Bellomusto, una raccolta di versi che nasce dalle sensazioni che svelano la vita nel suo farsi e disfarsi quotidiano. La poesia, Doris, la cerca e la trova nelle cose che vede, ascolta, tocca, annusa; le sensazioni cerca di tradurle in parola, attenta a non perdere l’equilibrio tra suono e significato.
Ciao, Doris. Come nasce la tua silloge “A corpo libero. Esercizi dipoesia” (Le Pecore Nere)?
Ciao Michele, la silloge “A corpo libero. Esercizi di poesia” pubblicata con la casa editrice Le Pecore Nere, inaugura la collana Foglie e io ho il privilegio di esserne curatrice. Attraverso questa raccolta voglio esprimere l’idea che la poesia richieda esercizio, attenzione, consapevole scelta della direzione da dare ai propri versi. La mia poesia nasce dalle sensazioni che mi svelano la vita nel suo farsi e disfarsi quotidiano. La poesia la cerco e la trovo nelle cose che vedo, ascolto, tocco, annuso; le sensazioni cerco di tradurle in parola, attenta a non perdere l’equilibrio tra suono e significato.
Maggio e Settembre, introspezioni di promessa e nostalgia. In chemodo il verso poetico può favorire il godimento dell’hic et nunc?
I versi di Patrizia Cavalli li ho scelti per orientare lo sguardo, il mio e quello di chi legge. Ci sono stagioni che più di altre mi commuovono, smuovono il mio cuore e mi rendono più attenta. Scrivere in versi è certamente una buona strada per imparare a camminare piano, guardando con la coda dell’occhio le cose marginali, le inezie che contengono segreti, le minuzie, i frammenti, i pezzi “giusti” per completare il puzzle e dare un significato a questa storia “anche se questa storia un senso non ce l’ha”.
La pienezza dell’infanzia e l’utopistico Paradiso dell’età adulta è una rappresentazione reale o un’indomita attesa dell’incompiuto?
L’età adulta non arriva mai puntuale, anticipa o ritarda, ogni tanto cede il posto all’infanzia o all’adolescenza, a dispetto dell’età anagrafica. Il tempo non esiste, dicono i fisici. Io dico che ci vuole un fisico bestiale a portarsi addosso gli anni senza scivolare in altre età. Io, per esempio, ogni giorno prendo per mano la bambina che sono stata e lascio che mi viva accanto, spesso mi aiuta a svolgere lavori complessi e se la cava anche meglio di me.
A chi dedichi l’opera?
Alle persone che amo e che mi amano e a quelli che aspettano l’amore e non si stancano.