Nord, Sud, Ovest, Est del caso Panama Papers, che da giorni domina la cronaca mondiale. In più, una considerazione finale…

Nord. Chi è che non può dormire sonni tranquilli?

Fonte BBC: sarebbero coinvolti almeno 12 capi di Stato (ex o attuali). Il nome più scottante è quello di Vladimir Putin che reagisce da par suo e parla di complotto, ma si parla anche del primo ministro siriano Assad, del suo collega cinese Li Peng, di Ian Donald Cameron, padre del premier britannico David Cameron; inoltre, Davíð Gunnlaugsson, primo ministro dell’Islanda, si è già dovuto dimettere proprio per via di questo scandalo. Anche i nomi dei VIP balzano alla cronaca. Solo per farne qualcuno: Lionel Messi, re del calcio, Gianni Infantino, presidente FIFA, Michel Platini, capo UEFA.

Non potevano mancare nomi di italiani: sarebbero coinvolti l’imprenditore latitante Giuseppe Donaldo Nicosia, già noto per l’inchiesta dell’Utri, Luca di Montezemolo, Jarno Trulli e la reginetta televisiva Barbara d’Urso. Spunterebbero anche i nomi di Ubi e Unicredit, mentre proprio per oggi è attesa la pubblicazione su L’Espresso dei primi 100 nomi degli italiani implicati.

Sud. Ma è legale?

Creare conti offshore per depositarvi dei soldi può essere assolutamente legale. Altra cosa è dire se sia moralmente condivisibile. Si tratta di pratiche utili per tenere al sicuro enormi fiumi di denaro. Ovvio, però, che si possa facilmente cadere nell’illegalità e che riciclare denaro all’estero è la più comoda “lavatrice” per i grandi nomi del crimine e i politici che hanno venduto l’anima, e il loro Paese, al diavolo.

Ovest. Da dove esce Mossack Fonseca?

Trattasi di uno studio legale, pare il quarto al mondo per grandezza, che fa sede a Panama. Inoltre, ha sedi in tutto il mondo, per la precisione in 42 Stati, con almeno 600 dipendenti. La sua specialità sono i servizi finanziari offshore. Non a caso, è presente in tutti i “paradisi fiscali”: ad esempio, Isole Vergini Britanniche, Cipro e, naturalmente, Svizzera. Pare rappresenti gli interessi di oltre 300 mila imprese.

Est. Ma i file oggetti dello scoop cosa rivelano?

Ci vorrà un bel po’ di tempo per analizzarli. Sembra che siano più di 214 mila le società off-shore i cui dati sono finiti sotto la lente di “Panama Papers”. Documenterebbero attività collegabili a diverse ipotesi di reato: evasione fiscale, riciclaggio di denaro sporco, corruzione, traffici del crimine organizzato.

Centro. E mo’ che succede?

Tutto e niente. Tutto: bisognerebbe costruire nuove galere per ospitarvi quanti andrebbero arrestati perché in condizione di inquinare le prove, fuggire o, peggio ancora, reiterare il reato. Niente: si consiglia di leggere Il gattopardo, di Tomasi di Lampedusa