Platone: «Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre”
Tanto gentile e tanto onesta pare la giornata del 13 novembre. Già, perché la Vita Nova auspicata da Dante ha trovato sfumature poetiche nella Dichiarazione della Gentilezza firmata, nel 1997, da diversi gruppi umanitari, costruttori di pace attraverso piccoli gesti o regali.
Celebrata in tutto il Mondo, la ricorrenza affonda le radici nella tradizione popolare araba, indiana, africana, australiana e giapponese, una piacevole consuetudine che la app Babbel ha deciso di omaggiare, dieci anni fa, con corsi di lingua online, lezioni di bon ton su come aprire lo sportello al partner, aiutare un vicino o elargire solidarietà per il bene comune.
Tra gli aneddoti citati dal famoso portale web, figura anche il cosiddetto “caffè sospeso” napoletano, un simbolico presente lasciato dai clienti del bar ad un’ipotetica persona bisognosa di consumare la propria razione quotidiana di felicità. Una sorta di augurio, rassicurante benedizione che la senbetsu asiatica preferisce donare alla vigilia di un viaggio o prima di intraprendere un nuovo percorso lavorativo.
L’usanza del Mishloach Manot prevede, invece, l’offerta di due diversi tipi di pietanze che ogni buon ebreo fa in occasione del Purim, sacramento da festeggiare dopo il Bar o Bat Mitzvah. Persino la sopravvivenza dei monaci buddisti del Myanmar dipende, esclusivamente, da donazioni di cibo e denaro ricevute per gentilezza dei fedeli, ciotole di riso al curry “riciclate” alle povere e indigenti Anime.
La strada della gentilezza ci può sembrare, a volte, difficilmente percorribile, ma gli ostacoli lungo il cammino di Santiago, ad esempio, vengono superati dall’amorevole semplicità di persone disponibili a soccorrere, con acqua pulita, rifugi accoglienti e calorosi abbracci, uomini stanchi e donne che di gentil sesso profumano intensamente.
Anche oggi, 14 novembre, dovremmo provare a non inscatolare i festoni di una data da ricordare, ma ad essere gentili con chiunque incontriamo, perché ciascuno di noi, in fondo, è nella situazione magistralmente descritta dall’immortale Platone: «Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre”.