Il video, che è stato realizzato autonomamente dal regista veneto, è interpretato da Giorgia Cendron con i piccoli Antonio e Laura

«L’uomo non può essere libero se non gli si garantisce un’educazione sufficiente per prender coscienza di sé, per alzar la testa dalla terra e per intravedere, in un filo di luce che scende dall’alto in questa sua tenebra, fini più alti»
Su questa citazione di uno dei più noti e attivi membri dell’Assemblea Costituente, Piero Calamandrei, è stato concepito “Fini più alti”, un microvideo nato per sensibilizzare lo spettatore sull’importanza, e al contempo sulla fragilità, della scuola pubblica italiana. Il video si apre menzionando la Costituzione e si svolge interamente all’interno di un edificio scolastico, utilizzando l’allegoria visiva come espediente per la veicolazione di un messaggio.

“L’istruzione, le arti e la cultura sono irrinunciabili per una comunità.” – asserisce il regista Michele Pastrello – “L’istruzione scolastica, obbligatoria fino ai 16 anni, e la scuola pubblica, in quanto accessibile a tutti, si rivelano come luoghi, istituzioni e strumenti fondamentali e irrinunciabili, perché è lì e in quel contesto che i bambini compiono, in autonomia dalla famiglia, i primi passi verso l’età adulta. Eppure la Scuola è, soprattutto negli ultimi anni, oggetto di tagli, tensioni, promesse non mantenute. Non parlo solamente del personale docente scolastico, tra i meno pagati in Europa; o del fatto che, secondo l’Eurostat, l’Italia è uno degli Stati dell’Ue che investe e spende meno per l’educazione. Il mio video è anche un monito molto antropico e palese, a ricordare che la Scuola è un bene prezioso e al contempo molto delicato.

Quando parlo di fragilità non intendo solo soffitti che crollano. Parlo della fragilità di un sistema, di un ambiente, spesso nominato ma mai realmente valorizzato e quindi frangibile. La precarietà degli insegnanti, certo. Ma l’importanza di dare educazione e cultura alle nuove “fragili” generazioni. Una cultura che deve comprendere anche il rispetto e l’amore per tutto ciò che è “diverso” ai nostri occhi. Perché questo, volenti o nolenti, fa già parte della nostra realtà. Questo video parla di “tempi”, epoche. Parla di persone. Parla di storia. Parla di futuro. Parla di noi.”
Il video, che è stato realizzato autonomamente dal regista veneto, è interpretato da Giorgia Cendron con i piccoli Antonio e Laura.

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Chi siamo? Gente assetata di conoscenza. La nostra sete affonda le radici nella propria terra, ma stende il proprio orizzonte oltre le Colonne d’Ercole. Perché Odysseo? Perché siamo stanchi dei luoghi comuni, di chi si piange addosso, di chi dice che tanto non succede mai niente. Come? I nostri “marinai/autori” sono viaggiatori. Navigano in internet ed esplorano il mondo. Sono navigatori d’esperienza ed esperti navigatori. Non ci parlano degli USA, della Cina, dell’Europa che hanno imparato dai libri. Ci parlano dell’Europa, della Cina, degli USA in cui vivono. Ci portano la loro esperienza e la loro professionalità. Sono espressioni d’eccellenza del nostro territorio e lo interconnettono con il mondo. A chi ci rivolgiamo? Ci interessa tutto ciò che è scoperta. Ciò che ci parla dell’uomo e della sua terra. I nostri lettori sono persone curiose, proprio come noi. Pensano positivo e agiscono come pensano. Amano la loro terra, ma non la vivono come una prigione. Amano la loro terra, ma preferiscono quella di Nessuno, che l’Ulisse di Saba insegna a solcare…