A conclusione dell’Anno Giubilare che la Santa Sede ci ha concesso di vivere da giugno 2022 a giugno 2023, in occasione del XXV anniversario dalla sua dedicazione, la Parrocchia San Paolo di Andria ha deciso di installare un nuovo lucernario il cui timpano principale è ottagonale e luminoso, un segno del cammino intrapreso dalla comunità, un fascio di luce che ci accompagna, consacrati dall’acqua battesimale. A parlarcene è il parroco Don Vincenzo Chieppa:

Ciao, Don Vincenzo. Perché avete deciso di installare un nuovo lucernario nella Parrocchia San Paolo di Andria?

A conclusione dell’Anno giubilare che la Santa Sede ci ha concesso di vivere da giugno 2022 a giugno 2023, in occasione del XXV anniversario della dedicazione della chiesa parrocchiale, abbiamo ritenuto importante lasciare un segno visibile che possa restare nel tempo e nella storia. Un tassello in più in questa meravigliosa storia che il Signore ci ha concesso di vivere e che ancora ci sta facendo costruire. Un’opera-segno, dunque, che rappresenti la sintesi del cammino svolto, e che ricordi il cammino da svolgere, insieme, come comunità. E questa volta, si tratta di un tassello “a colori”!

Gli elementi che caratterizzano il timpano principale sono essenzialmente due: ottagono e luce. Cosa rappresentano?

Nella teologia e nell’architettura dei primi secoli cristiani l’ogdòade, ossia il numero otto, e la sua trasposizione geometrica, l’ottagono, hanno un forte valore simbolico, come testimonia un’iscrizione in versi attribuita a sant’Ambrogio e collocata un tempo nel Battistero milanese di San Giovanni alle Fonti (anch’esso a pianta ottagonale): «all’alba dell’ottavo giorno, quando Cristo è risorto da morte, venne ridonata ai popoli la vera salvezza». Si allude qui all’ottavo giorno della creazione, ossia la nuova creazione che inizia con la Resurrezione di Cristo. L’otto è infatti il numero per eccellenza del Nuovo Testamento: numero della rinascita, attraverso il battesimo, e della Resurrezione. Una nuova era iniziata anche per Saulo nel suo “Incontro” sulla via di Damasco. Inoltre è noto che l’ottagono si inscrive nella perfezione del quadrato in modo che quattro lati coincidono con il centro dei lati di questo, e gli altri quattro formano con i suoi vertici altrettanti triangoli equilateri, segno della perfezione della Trinità. Vi è dunque nella figura un richiamo esplicito alla vita eterna. Se una chiesa, e la Comunità che in essa si raduna, riscoprono ogni giorno di essere inserite in questo ottagono, evidentemente sentiranno la responsabilità della Vita Eterna, e del ruolo del passaggio peregrinante dell’identità credente. Il secondo elemento è la luce: ciascun credente è chiamato, fin dalla sua nascita, a “venire alla luce” come un progetto da realizzare; nel corso della sua esistenza l’uomo si schiude ad un discernimento che si concretizza in un “vedere la luce”; il fine ultimo della sua esistenza sarà quello di “vivere nella luce”. In definitiva a partire dall’atto creativo di Dio, attraverso i personaggi dell’AT, scopriamo in Cristo la rivelazione piena e definitiva della luce, che siamo chiamati ad accogliere nella nostra vita secondo il progetto del Padre in vista della speranza che si compirà nella Gerusalemme del cielo.

Quale finalità intende raggiungere l’utilizzo delle cromie gialle e blu?

Valorizzare questo punto centrale con la realizzazione di questo lucernario in vetro soffiato (a bocca) ha avuto questa duplice finalità: anzitutto il mantenimento della forma ottagonale della struttura con i richiami di cui sopra. Il maestro Poli – a cui giunge tutto il nostro ringraziamento per la progettazione e la realizzazione dell’opera- ha voluto raggiungere queste finalità con l’utilizzo del vetro soffiato, principalmente nelle cromie dell’azzurro/blu richiama da una parte l’acqua del battesimo (inizio del percorso di salvezza e del percorso comunitario), dall’altro il Regno dei cieli. In questo gioco armonioso di linee, in cui si evidenzia il grande cerchio, la dimensione dell’Infinito di Dio, fa capolino un fascio di luce realizzato con il colore bianco e giallo paglierino. Questo fascio si riflette e riverbera sull’acqua in cui siamo immersi col battesimo e al tempo stesso illumina il cielo che contempliamo: è lo Spirito Santo che santifica l’acqua e la rende segno attraverso cui partecipiamo della morte e resurrezione di Cristo venendo a nuova vita. Inoltre, il fascio giallo e luminoso vuole indicare il fascio luminoso che acceca Saulo sulla via di Damasco.

A chi speri giunga il messaggio dell’opera artistica?

Il messaggio artistico e spirituale è rivolto a chiunque entra nella nostra chiesa. Tutti siamo chiamati a partecipare, da figli di Dio, alla vita divina. Tutti dovremmo ricordare le nostre origini di battezzati e tutti dovremmo ricordare qual è la meta della nostra esperienza terrena: gustare le realtà del Cielo. Questo dà senso al nostro peregrinare quotidiano. Guardando il lucernario nelle cromie azzurre ciascuno ricordi chi è e dove va. Guardando il lucernario nelle cromie del giallo ciascuno ricordi l’espressione di Gesù rivolta a Saulo e che troviamo negli Atti degli Apostoli (At 9, 4): “Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti?” e senta l’invito del Signore indirizzato a se stesso: è l’invito alla conversione; è l’invito alla sequela; è l’invito alla partecipazione alla vita piena.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.