Ancora non lo avete visto? Allora fatelo…
Ancora non lo avete visto? Allora fatelo – ovviamente prendendo le dovute precauzioni, mi raccomando. Non fosse per il valore filmico, quantomeno per partecipare al dibattito in corso.Tenet, l’ultimo film di Christopher Nolan, è o no il capolavoro che stavamo aspettando?
Tenetè la storia di un agente della CIA senza nome votato alla salvezza dei giusti, che prende parte a una misteriosissima missione per sventare un attacco che potrebbe portare alla fine del mondo come lo conosciamo. Fin qui nulla di particolarmente nuovo, giusto? Tuttavia, il regista Christopher Nolan aggiunge un elemento: il cattivo che dirige l’infernale operazione ha a sua disposizione una tecnologia che consente agli oggetti – e anche alle persone? – di spostarsi a ritroso nel tempo tramite un processo di inversione.
Tenetè un action movie freddo e cerebrale, una strada scivolosa che da un inseguimento a un’esplosione a una sparatoria ci porta dritti verso il finale, senza un attimo di respiro. A livello di azione, infatti, non c’è nulla da ridire. Ma non credo che sia tutto qui quello che il film si propone di dire.
“Viviamo in un mondo crepuscolare”: questa è una delle citazioni più frequenti del film, un messaggio in codice, chiaramente, ma che forse vuole farsi portatore anche del messaggio che vuole trasmettere il film. Viviamo in un mondo al capolinea, è vero, ma Tenet di crepuscolare ha poco e niente, se non fosse per l’accezione di “sommesso” che leggo sul vocabolario Treccani. Sommesso è sicuramente il tono con cui il film si propone di affrontare un argomento complesso e profondo quale il futuro del mondo e ciò che lasceremo alla posterità.
Tenetha purtroppo una trama banale, lontanissima dalle scatole cinesi di Inception, ma non dobbiamo fargliene una colpa. Come già detto tante volte, ogni storia possibile è già stata raccontata, in letteratura come nel cinema (a tal proposito vi consiglio di leggere l’articolo Avatar: una delle 7 storie che si possono raccontaredi Cinefacts), e quella di Tenetpotrebbe collocarsi tra il percorso dell’eroee la sconfitta del mostro. Aggiungiamoci, però, il meccanismo dell’inversione o le cosiddette “manovre a tenaglia” che il film propone. A questo punto avremo una storia vecchia raccontata in un modo nuovo (cercate di non pensare a Loste Darkper un momento, so che è difficile). Senza i giochetti temporali, Tenetsarebbe un film fin troppo semplice, molto action e poco movie, ma così ti viene già voglia di regalargli un “figo!” a fine visione.
Vorrei spendere, inoltre, qualche parola in più sulla complessitàinvocata a gran voce dalle folle e imputata al film. Tenetnon mi è sembrato così complesso com’è stato detto, anzi, mi è parso che in alcuni punti addirittura gratificasse lo spettatore attento regalandogli delle anticipazioni comprensibili. Tuttavia, spesso lo spettatore è maggiormente gratificato dalle circonvoluzioni della trama, dallo spessore dei personaggi e dei dialoghi e dall’effetto sorpresa. Caratteristiche che, sfortunatamente, non mi sento di attribuire a Tenet. Non dobbiamo dimenticarci, però, che viviamo un momento storico in cui l’intrattenimento apparentemente intricato e inaccessibile viene esaltato e il non capirci nulla è diventato il nuovo metro per giudicare l’appetibilità dei prodotti audiovisivi (scusatemi, ma devo citare nuovamente Dark, e chiedervi se avete prestato davvero attenzione).
Voglio dedicare un’ultima, doverosa, postilla all’elegantissima confezione del film. Tenetè un film molto glamour, come già lo sono stati altri film di Nolan. Un plauso particolare va ai costumi impeccabilidi Jeffrey Kurland(e al suo esercito di sarti londinesi, ne sono sicura) e alle musiche angoscianti e futuristiche di Ludwig Göransson, già Premio Oscar nel 2019 per la colonna sonora di Black Panther.
Tenet lo promuovo, ma non a pienissimi voti. Diciamo che è passabile – come diceva Mr Darcy a Elizabeth Bennet, ma senza disdegnare né rosicare.