Prosegue il cammino della Chiesa italiana verso la Settimana Sociale di Cagliari (26-29 ottobre 2017)

La Chiesa italiana prosegue ad ampi passi il suo cammino verso la 48ma Settimana Sociale in programma a Cagliari dal 26 al 29 ottobre prossimi. Dal quinto Convegno ecclesiale di Firenze del 2015 al secondo seminario nazionale di pastorale sociale tenutosi nel capoluogo toscano dal 23 al 25 febbraio di quest’anno sul tema “Ecologia integrale nel lavoro e nei conflitti”, passando attraverso il precedente seminario “Vie nuove per abitare il sociale” un anno prima ad Abano Terme, un filo rosso attraversa la riflessione orientata all’acquisizione di una sempre maggiore consapevolezza sui fenomeni che caratterizzano la vita sociale e politica del nostro paese. Da un lato l’attenzione sulle problematiche che rendono sempre più difficile e precario l’accesso al lavoro, dall’altra la messa in luce delle buone prassi che favoriscono la partecipazione e la solidarietà e l’avvio di creative e geniali occasioni di lavoro.

Lo ha evidenziato il direttore nazionale dell’Ufficio Nazionale di Pastorale Sociale e il Lavoro della Conferenza Episcopale Italiana mons. Fabiano Longoni aprendo il seminario di Firenze:

“C’è una peculiarità: le nostre sono chiese di popolo e occorre connetterne le forze migliori. Basta con le conferenze, creiamo sempre più occasioni di incontro, condivisione e confronto”. E in effetti la metodologia felicemente sperimentata già da qualche anno dei “tavoli” di confronto e condivisione, costruzione comune di percorsi e idee, riesce a capitalizzare in maniera significativa le migliori energie e processi in atto, con l’obiettivo di creare una rete di opportunità replicabili nei diversi contesti. L’attenzione sui “conflitti” intesi come “come segnali di una novità da cogliere”, contro la tentazione della fuga e della rassegnazione, appare più che mai necessaria per una mobilitazione di speranza capace di superare i limiti, assumendo le differenze come prospettiva concreta di un nuovo annuncio evangelizzante.

Con ritmo intenso e appassionato si sono succeduti i diversi momenti di testimonianza, ricchi e edificanti come quelli del pastificio di Gragnano e la rotonda di Baranzate. Esperienze nate intorno alla vita di fede di due comunità parrocchiali, coinvolte e responsabilizzate in un’azione di integrazione di minori e immigrati, di donne e giovani ai margini, realizzando concrete iniziative di animazione sociale, mercato solidale, cooperazione sociale. Gli interventi del sindaco di Santorso Franco Balzi e di padre Francesco Occhetta di Civiltà Cattolica sulla “giustizia riparativa” hanno offerto una spinta motivazionale e interessanti spunti programmatici e di meditazione. Il secondo giorno ha visto la presenza di mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali, succeduto nell’incarico all’arcivescovo di Cagliari mons. Arrigo Miglio.

Mons. Santoro cogliendo gli spunti proposti dalla liturgia del giorno, ha rimarcato il valore dell’amicizia, intesa come espressione del vero rapporto con Gesù e fondamentale per l’azione cristiana nel sociale. L’arcivescovo di Taranto ha poi tracciato il senso del cammino verso la prossima Settimana Sociale, sottolineando l’importanza di una “autentica incarnazione nella realtà”. “Non è possibile alcuna ripresa economica – ha vibrato mons. Santoro – finché non è riconosciuto il diritto al lavoro. Il senso del lavoro si coniuga con la dignità del lavoratore”.

Lo stesso mons. Filippo Santoro lo scorso 7 marzo ha condotto a Cagliari un sopralluogo, insieme ad alcuni componenti del Comitato e dell’Ufficio Cei, accompagnati dall’arcivescovo di Cagliari e dai suoi collaboratori, finalizzato alla supervisione dell’organizzazione in atto e all’incontro con le istituzioni:

dalla prefetta Giuliana Perrotta, al Sindaco Massimo Zedda, al presidente della Regione Francesco Pigliaru con alcuni assessori e, infine, con i vertici della Camera di Commercio e dell’Ente Fiera che ospiterà l’evento. Mons. Santoro ha ribadito l’importanza della scelta di Cagliari, non solo perché fortemente voluta dall’attuale arcivescovo del capoluogo sardo, ma in quanto “eloquente delle condizioni di difficoltà economiche e lavorative e al tempo stesso delle enormi potenzialità ambientali, storiche, turistiche e di tradizioni tipiche da valorizzare”.

Dinanzi ai circa milleduecento delegati provenienti da tutte le diocesi italiane sarà importante “portare le attese della gente, rifuggendo il rischio della riflessione puramente teorico-dottrinale, per entrare nel vivo delle questioni che richiedono un forte atteggiamento di denuncia, accompagnata da una decisa azione di proposta per il mondo economico, sindacale e politico, forti delle tante buone pratiche che esprimono la reale identità dei nostri ambienti”.

La Sardegna attende fiduciosa l’attenzione che si svilupperà intorno ad essa alla fine di ottobre. L’arcivescovo Miglio da voce a questa attesa riconoscendo che la Settimana Sociale “sarà un’occasione privilegiata per guardarci intorno e prendere coscienza delle tante risorse e per uscire da un certo isolazionismo che va oltre la contingenza di essere un’isola”. Papa Francesco durante la sua visita a Cagliari nel 2013 ha richiamato con forza l’insidia di una certa devozione alla “dea lamentela”: occorre mettere in campo tutta la creatività e la ricchezza d’animo delle nostre popolazioni. L’attenzione al mondo giovanile, soprattutto a quel preoccupante 25% di dispersione scolastica e a quel drammatico 50% di disoccupazione giovanile, deve necessariamente imporre una inversione di rotta per investire sull’istruzione, la formazione e la creazione di nuovi posti di lavoro.

L’interesse manifestato dalle istituzioni è di conforto. Dopo 60 anni la Settimana Sociale approda nuovamente nell’Isola: allora era d’attualità il tema della riforma agraria. Non è escluso che l’attualità di allora si presenti come l’opportunità di oggi.


FonteFoto: Ignazio Boi
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 Intervista a Giorgio Buttazzo
Ignazio Boi (Cagliari, 1961), sposato, tre figli, giornalista pubblicista, esperto di formazione e comunicazione, funzionario della Direzione Politiche Sociali dell’Assessorato della Sanità della Regione Sardegna. Si forma in ambiente cattolico, dalla parrocchia ai movimenti dei Gesuiti. Obiettore di coscienza, nel 1983 diviene Segretario Nazionale della Lega Missionaria Studenti, promuove l’educazione alla pace, alla mondialità e la cooperazione allo sviluppo, cura il mensile “Gentes” e collabora alla rivista delle Comunità di Vita Cristiana. Consigliere e Presidente di Circoscrizione del Centro Storico di Cagliari dal 1985 al 1995, favorisce la nascita in Sardegna dell’Ipsia, ONG delle Acli, del Forum del Terzo Settore e del Forum delle Associazioni Familiari. Dirigente delle Acli e di Gioventù Aclista, fonda il Centro Pace e Sviluppo e con l’ente Enaip Sardegna dal 1986 al 2007 dirige attività e progetti di formazione professionale per “fasce deboli”, coordina programmi formativi internazionali e scambi di allievi tra paesi europei. Dall’Area Formazione della ASL, nel 2009 è chiamato nello staff dell’Assessore del Lavoro, promuove le realtà dei sardi nel mondo, particolarmente in Australia e in Argentina. Nel 2000 è ordinato Diacono permanente, impegnato negli Uffici diocesani di Pastorale Sociale e Lavoro e delle Comunicazioni Sociali, animatore di incontri, catechesi e formazione in diversi ambiti ecclesiali.