Un pensiero va certamente a chi davvero ha sofferto il freddo e il disagio dello spostamento o dell’isolamento. Ai tanti che non godono di una casa accogliente e di un pasto caldo, alle persone che non hanno nessuno accanto

Il freddo, la neve, il ghiaccio, il vento, questo tempo così birichino negli ultimi giorni ha bloccato un po’ tutto e tutti. Bella sorpresa per molti, una scocciatura per altri. Certo il disagio c’è stato, ma quello che in tanti non hanno tollerato è l’obbligo alla sosta. La rinuncia al fare, la perdita della routine, dei normali ritmi, il disorientamento rispetto agli impegni e ai progetti fatti. Dover stare fermi, bloccati dal mal tempo, magari comodamente seduti davanti al camino, in un ambiente caldo, con la famiglia tutta intorno e con la possibilità finalmente di fare quello che abitualmente non riusciamo a fare distratti da altro. Infastiditi in fondo dal sopraggiungere di un imprevisto che scombussola i nostri piani, incapaci di intravedere l’occasione che c’è in quell’inatteso cambiamento. Così abituati ad avere un programma, una tabella di marcia, ad essere in affanno e in movimento che, basta un cambio o un freno nel ritmo e, boom, salta tutto.

Anche io ho avuto questa sensazione all’inizio, la neve, il non poter uscire, i miei impegni, il lavoro, gli amici, il freddo… uffa!

Poi a quella sosta ho iniziato a prenderci gusto, mi sono fatta coccolare da quel rallentamento dei ritmi quotidiani. Ho goduto di quello spazio, del prezioso tempo del silenzio, dell’ascolto, della condivisione, della creazione, dell’immaginazione.

Poter stare a casa più del solito mi ha nutrita, mi ha consentito di apprezzare il bello che c’è attorno a noi, ogni giorno, sempre così scontato. Mi sono ritrovata a vivere la famiglia, il nucleo familiare, ad accogliere quel nutrimento e quella serenità che solo la tua casa e gli affetti più cari ti donano. Ho potuto leggere il mio libro davanti al fuoco, ho ascoltato la mia musica preferita, ho condiviso momenti caldi con gli amici. Un thè, una tisana, un dolce sperimentato insieme. È stato bello constatare che in molti abbiano colto la parte bella del disagio, abbiano scelto di godere della pausa, con la creatività, la compagnia, il gioco, le favole ai bimbi, la mia cara amica ha perfino creato splendidi quadri con del materiale riciclato… così è la vita.

Resilienza, questo è il termine più giusto per indicare la capacità di affrontare la difficoltà, reagire, trasformarla, illuminarla e guardarla a proprio vantaggio. Non sempre è facile, ma nel rispetto dei tempi di ciascuno si può sempre trovare una luce nel buio. Non era questo il caso, per lo meno per la maggior parte di noi che semplicemente ha avuto più tempo per se stessi, per la famiglia, per la casa, per le proprie passioni. E ha potuto apprezzare la maestosità della natura, la sua magia, che dona quadri meravigliosi dai mille colori, con paesaggi mozzafiato difficili da fissare anche in una fotografia. La neve, il suo candore, il suo calore, il sole, il bagliore, la terra, il mare, grazie, io mi sento di dire grazie.

Un pensiero va certamente a chi davvero ha sofferto il freddo e il disagio dello spostamento o dell’isolamento. Ai tanti che non godono di una casa accogliente e di un pasto caldo, alle persone che non hanno nessuno accanto, sole, malate…loro sì che hanno diritto di lamentarsi, per l’ingiustizia di questo mondo fatto di noi che non sempre garantisce la dignità a tutti. Eppure loro, queste persone sofferenti, nella maggior parte dei casi, non provano rabbia, sorridono, hanno sguardi, occhi, volti pieni di luce. Pieni di Vita.

Grazie neve, queste riflessione la devo a te!


FontePaolo Farina
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Ciao sono Annalisa giornalista ed esperta di comunicazione e mediazione culturale. Collaboro da anni con la Rai, redazione e collaborazione ai testi. Mi occupo di cultura, sociale, benessere della persona e di tanto altro. Scrivo per magazine on-line e quotidiani locali. Sono una persona curiosa ed un’attenta osservatrice di tutto quello che mi circonda, è la quotidianità e l’emotività che fanno di me una ‘scrittrice di pancia’. Scrivere per me è vitale, uno sfogo, un sostegno, un modo per esprimere la mia interiorità, sensazioni, emozioni di ogni giorno…che spesso e volentieri condividerò con voi. Buona Vita