«Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. C’ho messo una vita a farmele!»

Divina, la quintessenza dell’Italia, la personificazione del teatro, una commedia dell’arte fatta di stracci dorati, ambientazioni di cartapesta in cui rifugiarsi. Attrice umana e sovrumana, diversa dai manichini del cinema. Romantica e cruda, Renoir e Masaccio. Nannarella sul selciato di una povertà realistica, la finzione della pioggia che raschia il viso creando solchi di sofferenza.

Cocciuta maternità, generatrice di sensibile intelligenza, possessiva magnificenza, virulenza plebea che toglie il fiato, la tradizione che da popolare si fa popolana, carattere orgoglioso e femminile, creatura che dona senza esigere restituzioni, dolcezza arrabbiata, cattiva pietà, infinita dolcezza.

Fragilità mai sottomessa, il dramma che commuove con confessioni intime, sfuggente ritratto dell’agro romano, stacanovista del riscatto, autentica comunicazione con il pubblico, occhi negli occhi, sguardo fiero e petto in fuori, dialetto biascicato, illuminato da luci della ribalta che non distraggono, quella “rosa tatuata” imprinting del qui e ora, momento cruciale della Settima Arte, una Mamma Roma, città aperta al nuovo radicato nella storia.

A raccontarla le note di Gaetano Pistillo, la voce di Grazia Di Michele, le composizioni melodiche di Federica Fornabaio, le parole di Nicola Curci e l’omaggio di Anna Foglietta, appassionata interprete di una romanità tramandata nel tempo. È l’occasione, organizzata dal Circolo Culturale Corte Sveva, per festeggiare i 35 anni di attività del Rotary Club Andria. È la serata per rivivere un sogno chiamato “Anna Magnani”!