Una Terra dalle infinite meraviglie

Fondata dai Fenici, Siviglia è il capoluogo della Comunità Autonoma dell’Andalusia, regione del sud-ovest della Spagna. Centro culturale e artistico della penisola iberica, Siviglia sorge sulle rive del fiume Guadalquivir e porta con sè tutte le influenze delle dominazioni che ha subìto nel tempo. Tuttora, infatti, l’anima araba della Città risalta tratti architettonici di incommensurabile bellezza.

La Plaza de San Francisco è, da secoli, l’epicentro del terremoto emotivo che si avverte attraversando la parte storica della Città sorvegliata, dall’alto, dall’Ayuntamento, vecchio municipio che ha conservato le proprie funzioni amministrative, edificio dalla facciata neoclassica con decorazioni rinascimentali. Da visitare anche la Casa de Pilatos, palazzo nobiliare tipico della tradizione mudèjar.

Iscritti nel patrimonio dell’Unesco, monumenti come la Cattedrale, i Reales Alcazares e l’Archivio delle Indie, arricchiscono un luogo già foriero di stili classici e tendenze alla moda. La Cattedrale di Siviglia è, semplicemente, la più importante chiesa gotica del Mondo.

Costruita intorno al ‘500, si completa strutturalmente nel Primo Novecento con l’aggiunta della Puerta de la Asuncion. I Reales Alcazares, invece, sono edifici che fanno da residenza alla Famiglia Reale spagnola, una vera e propria fortezza che sembra emanare il profumo dei fasti passati. L’Archivo General de Indas, situato nei pressi dell’antico mercato, è la sede dei documenti inerenti la presenza dell’Impero spagnolo nelle Americhe e nelle Filippine.

I veri simboli di Siviglia, però, sono: la Giralda, antico minareto che, nel XII Secolo, gli arabi eressero per attirare i musulmani alla preghiera e che, successivamente, è stato trasformato in campanile; e la Plaza de Toros, anfiteatro per le corride.

La vitalità di Siviglia è riscontrabile in ogni suo angolo, dietro tutti i suoi vicoli, è un’oasi di passione, libertà, folklore e musica. Il flamengo, in particolare, esprime tutta la gioia di un popolo contaminato dalla divertente leggerezza gitana, gente che si ritrova nei tabaos flamencos, locali pensati per spettacoli caratteristici di una Terra dalle infinite meraviglie.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.