La specularità tra immigrazione ed emigrazione in Italia

Parlare di immigrazione in Italia è doveroso e complesso più che mai per svariati motivi: innanzitutto perché occorre rendersi conto del fatto che il fenomeno migratorio in Italia e nel mondo non può essere bloccato, come una certa politica miope e scellerata cerca di far credere, ma – nella migliore delle ipotesi – gestito in sede internazionale; in secondo luogo perché dobbiamo riscoprire i valori della solidarietà e del rispetto della dignità umana; in ultima istanza perché è necessario trovare delle soluzioni chiare e concrete che evitino l’esplodere del’invidia sociale e della rabbia che, altrimenti, possono far diventare razzista anche chi non lo è e può trovare nell’immigrato il capro espiatorio della propria frustrazione.

Sarebbe anche utile ricordare che 14 milioni di Italiani sono emigrati tra il 1876 ed il 1915, subendo trattamenti vergognosi e ghettizzanti, e che la stessa Bibbia, tanto cara all’apparenza a certi uomini di Stato, è anche la storia di popoli e di famiglie costretti ad emigrare. Tuttavia si potrebbe rispondere che occorre guardare al presente, e non al passato, per quanto quest’ultimo sia di fronte a noi, e non alle nostre spalle.

Ebbene, se tutto quanto detto finora potrà anche sembrare lapalissiano, non lo è certo far notare quanto l’intero fenomeno dell’immigrazione in Italia sia perfettamente speculare a quello dell’emigrazione. Cito a tal proposito il rapporto 2017 della Fondazione Migrantes, doverosamente ripreso dalla lettera redatta dalla Cei per le comunità cristiane nello scorso maggio, secondo il quale ben 124.000 Italiani hanno spostato la loro residenza oltreconfine nel 2017 e negli ultimi decenni, rispetto ai 5 milioni di immigrati arrivati in Italia, ci sono stati altrettanti Italiani che sono partiti per cercare migliori condizioni di vita all’estero.

Di fronte alla “testardaggine” di questi numeri può avere ancora senso una visione politica e culturale italiana ed internazionale che sia cieca rispetto alle dimensioni ed alla complessità di questi fenomeni?