L’importante è sopravvivere…

Ha ragione Cacciari, siamo giunti al delirio normativo: perché posso stare in casa con 6 persone ma non 7 o 8? Cinque persone non bastano a un virus per trasmettersi?

Questa volta l’errore è del “padre” dello Stato, di chi deve, quando necessario per pubblica necessità, imporsi.

Ha permesso che si fosse liberi oltre misura per salvaguardare l’economia nazionale o chissà che altro.

Abbiamo solo delle ali di cera poveri noi e il sole non possiamo avvicinarlo, ci è permesso solo di abbronzarci.

Costituita un’armata brancaleonica, aperto gli armadi e tirato fuori i forconi, siamo partiti oltre le trincee per sconfiggere un virus che sogghignando diventava ogni giorno più mutevole e forte.

Tutto il mondo unito ancora suda e freme per il vaccino, le stesse menti che hanno creato una bomba nucleare più di mezzo secolo fa, ucciso senza movente e ragioni, ora non riescono a vaccinarci.

Siamo stati inermi a guardare campi di sterminio erigersi dal nulla, genocidi, macerie mai cementate seppellire altri di noi: abbiamo finto di non potere intervenire, alla storia occorreva il colpo di scena che allontanasse lo sbadiglio da noia. E dopo ci siamo dimenticati di ricostruire, abbiamo solo celebrato funerali, medicato i feriti, ricompensato i parenti.

Viviamo nel Paese in cui un aereo può cadere in mare e tutti coloro che sanno la verità, impuniti, continuare come se niente fosse accaduto.

Il Paese delle Commissioni parlamentari, delle mezze verità, del bicchiere meglio mezzo pieno che vuoto, delle belle parole di sera dopo il telegiornale.

Oggi chiuderai bistrattato commerciante, domani potrai riaprire, ma sino a una certa ora, una persona per volta, igienizza e riusa, prega che tu riesca a pagare l’affitto ma non temere ci sarà un bonus.

Non parliamo di te studente di ogni ordine e grado, oggi andrai a scuola, domani uscirai prima, il docente sta per essere nominato, comprati un computer, il tuo ISEE non permette, forse la scuola chiude, ma ricordati di studiare e rendere perché il Paese ha bisogno di te appena sarai grande.

Eccoci a te, forza di polizia, infermiere, medico, ATA, docente, pompiere, un giorno arriverà l’aumento, il contratto adeguato.

Nel frattempo convinciamoci che sopravvivere è meglio di niente.