Due passeggeri di un maledetto treno, uno studente ed un professore che, fra gli ulivi, chiacchierano come su di un bordo che separa sogno e realtà, il disincanto di una tragedia che andava evitata. L’ambientazione rurale definisce le radici di un determinato luogo rendendo inquantificabile, e quindi eterno, il tempo della vicenda. “Il treno speciale” non è solo un cortometraggio sul disastro ferroviario del 12 luglio 2016 (in uscita l’estate prossima), nelle campagne di Andria e Corato, ma è l’analisi spirituale che il regista Luigi Cianciaruso offre di un evento che ha sconvolto la vita dei pugliesi, e lo fa attraverso le interpretazioni di Pierdomenico Minafra e di Franco Ferrante. Proprio al Premio David, Ferrante, abbiamo rivolto qualche domanda.

Ciao, Franco. Su quali binari viaggia “Il treno speciale”?

Io credo sui binari della speranza, sui binari dove spero al più presto questa linea ferroviaria ritorni ad essere funzionante per permettere ad altre persone di prendere lo stesso treno con una consapevolezza ed un ricordo che sarà indelebile per la collettività.

Nel ruolo di professore, il messaggio che cerchi di trasferire al tuo studente, durante il film, rappresenta la necessità di conservare un ricordo tanto tragico quanto formativo?

Io credo sia uno stimolo a rimodulare il dolore in un atto creativo attraverso l’immaginazione, un grande slancio per il futuro a non “dimenticare” e questo si può ottenere grazie alla poesia, alla letteratura, al teatro, allo stesso cinema.

Dov’è diretto “Il treno speciale”?

Verso la vita, verso un giorno di festa, verso il ricordo tra luce e ombre!

Grazie alle produttrici Leila Rusciani e Silvia Morigi, “Il treno speciale” viaggia ora verso la distribuzione nei festival più importanti in Italia e all’estero.

Dato il forte legame con la comunità e l’accoglienza del progetto dalla medesima, la produzione si sta organizzando per permettere a ciascuno di contribuire, anche singolarmente, tramite una piattaforma di crowdfunding! Il contributo permetterà ai donatori di avere accesso a contenuti esclusivi sul progetto e incontri dal vivo con il cast, oltre alla partecipazione a una proiezione privata con il team.

Per maggiori informazioni seguite la pagina social @iltrenospeciale.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.