Intervista al dirigente scolastico Michelangelo Filannino, coautore del volume Salvare e valorizzare il patrimonio artistico di Barletta
Si è tenuta lo scorso 29 giugno, per iniziativa del Rotary club di Barletta, a cura del presidente Sabino Montenero, la presentazione del pamphlet di Michelangelo Filannino, dirigente scolastico del Liceo scientifico “Riccardo Nuzzi di Andria ” e la dott.ssa Luisa Filannino dal titolo “Salvare il patrimonio storico culturale e artistico di Barletta”. Lo scopo dell’iniziativa del Rotary club è manifestare alle Autorità ed ai cittadini l’amore per un territorio da proteggere in tutte le aree di intervento: si tratta di un tema altamente sensibile per i lettori di Odysseo…
Ciao, Michelangelo. Il vostro pamphlet Salvare e valorizzare il patrimonio artistico di Barletta può essere considerato come un invito alle autorità competenti a non disperdere quanto di buono espresso dalla tua Città in tempi passati?
Certamente. Barletta dispone di un cospicuo patrimonio che va salvaguardato e gestito, aumentando il numero dei fruitori dei siti monumentali e di tutto ciò che la Città offre. Qui la responsabilità del Comune e della Regione è cruciale.
Qual è, secondo te, il più grande peccato in cui possa cadere una Pubblica Amministrazione?
È sotto gli occhi di tutti: la corruzione, che non è solo questione di denaro, ma anche di comportamenti. L’indifferenza è corruzione al massimo grado. Credo che Papa Francesco abbia detto tutto quello che c’è da dire sulla classe politica e dirigente mondiale attuale: non c’è molto da aggiungere.
Da Dirigente scolastico del “Liceo Scientifico R. Nuzzi” di Andria, credi sia paragonabile la gestione di una Città a quella di una folta comunità studentesca?
Credo che gestire una Città sia molto più difficile, ma credo anche che chi proviene dal mondo della scuola possa e debba riversare qualcosa del proprio patrimonio di idee e di valori nelle Amministrazioni pubbliche e nelle loro assemblee rappresentative. I politici dovrebbero confrontarsi più spesso con chi opera nella scuola, credo che farebbe loro bene.
Come vorresti si evolvesse Barletta nei prossimi dieci anni?
La priorità assoluta per Barletta nei prossimi dieci-venti anni è il risanamento ambientale. La BAT è una delle ultime province per qualità della vita. L’autorizzazione all’incenerimento dei rifiuti presso la Buzzi Unicem scade nel 2018: se sarà rinnovata per altri 6 anni, combinato con i fumi della Timac e il traffico congestionato, saranno guai seri. L’Ofanto inquina il mare a nord della città. Il Canale Ciappetta Camaggio porta da Andria a Barletta ogni sorta di inquinanti fino alla costa a sud della città. Barletta continua a rincorrere il mito della cementificazione. Se vogliamo garantire alle generazioni future una vita dignitosa e sana dobbiamo cambiare completamente rotta e subito.