LA CULTURA CHE METTE IN MOTO UNA CITTÀ

I preparativi, le anticipazioni e le aspettative della 73esima edizione

 

Dal 31 Agosto al 10 settembre 2016 ritorna la 73esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.

10 giorni intensissimi di arte e cinema, che vedranno il Lido di Venezia, invaso da stelle del cinema provenienti da ogni parte del mondo.

10 giorni di magia.

10 giorni di red carpet, di flash, sfilate, moda.

10 giorni di cinema, di storie provenienti da tutto il mondo e raccontate qui, al Lido di Venezia, un’isola lunga 12,2 km con 17,191 abitanti che per 10 giorni viene letteralmente invasa e travolta dalla magia del cinema.

Tre i film italiani in concorso quest’anno : “Questi giorni” di Giuseppe Piccioni, “Piuma” di Roan Johnson e il film documentario “Spira Mirabilis” di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti. Tra i film italiani fuori concorso ricordiamo “Indivisibili” di Edoardo De Angelis e “Tommaso” di Kim Rossi Stuart. “Liberami” di Federica Di Giacomo, sezione “Orizzonti”.

Sono stati allestiti stand ovunque, bar, ristoranti (da quelli più chic al semplice take away).

È stato allestito il red carpet, con le transenne e le panchine per i fotografi, e piante e decorazioni floreali che dividono elegantemente il pubblico dalle star che sfileranno a pochi metri di distanza.

Allestite le sale cinematografiche (alcune delle quali smontabili e provvisorie, vedi la Sala Giardino, altre in strutture stabili come il “Palazzo del Cinema”, oppure recuperate le sale dell’ex Casinò), i cartelloni pubblicitari tappezzano la città, un traghetto apposito chiamato MC (mostra del cinema), che solo per i 10 giorni del cinema fa la tratta Venezia-Lido senza fermate intermedie e con frequenza di ogni 15-20 minuti.

Tutta questa “grande macchina” è messa in moto dal Cinema (con la “C” maiuscola) e trasforma una piccola isola in un polo di attrazione mondiale, capace di portare a tutti i suoi abitanti, possibilità lavorative che risollevano l’economia sia dei privati e sia del comune ( hotel, ristoranti, tassisti, trasporti, fiorai, oltre ai biglietti del cinema, delle mostre e delle varie attrazioni turistiche, ecc.)

Quest’anno sono aumentati a 5700, i posti disponibili per assistere alle proiezioni dei film, grazie all’installazione della nuova “Sala Giardino” (450 posti), una struttura smontabile costruita su una voragine, uno spazio inutilizzato e destinato al Nuovo Palazzo del Cinema, mai costruito.

In questa sala saranno proiettati film per lo più gratuiti, mentre nelle altre sale c’è già “la corsa al botteghino!”

Tante le aspettative quest’anno, tante le speranze per i film italiani, tanti gli abbonamenti venduti, e tante le star provenienti da tutto il mondo, tra cui Sam Mendes, regista premio Oscar nel 2000, che presiederà la giuria che decreterà i vincitori della 73esima edizione.

Nei prossimi giorni, vi terremo aggiornati sui vincitori e sui retroscena del festival, nel frattempo vorrei lasciarvi con una riflessione più profonda e meno “glamour”.

Se l’Italia ha la possibilità di avere delle “eccellenze” a livello culturale, (e il Festival del Cinema di Venezia ne è un esempio), perché si tentenna ancora sugli investimenti economici nella cultura? Secondo l’Eurostat l’Italia è al penultimo posto nell’Unione Europea per la percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura, (l’1,4 per cento a fronte del 2,1 % che è la media Ue).

Perché nonostante siamo al penultimo posto in Europa, (l’ultima è la Grecia), nessuno dei leader politici degli ultimi anni si è impegnato nell’intraprendere un programma politico che possa migliorare questo dato ? Le politiche culturali in Italia degli ultimi anni hanno visto “tagli” e chiusura dei teatri ….L’Unione Europea prevede che il 2,1 % della spesa pubblica di ogni Paese sia destinato alla cultura. Perché l’Italia non riesce ad adeguarsi alla politica culturale europea e sembra ignorare totalmente questa grave mancanza? La cultura, oltre a nutrire gli animi e sviluppare una coscienza sociale, è portatrice di “vita”, rivitalizza tutta una serie di servizi annessi, che potrebbero risollevare le economie di intere città. La cultura non è un “piatto prelibato” destinato ad un’ élite , ma è un investimento vitale per il presente ed il futuro di una comunità, e il Festival di Venezia ne è, da anni, la dimostrazione.


Fontewikipedia.org
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Laureata all’Accademia Nazionale d’arte drammatica “S. D’Amico”, si forma come attrice al Susan Batson Studio di New York. Lavora da anni nel settore teatrale e cinematografico a livello nazionale ed internazionale. Dopo essere fuggita per anni da Andria e dalla Puglia per formarsi e realizzare il proprio sogno di attrice, si ritrova spesso a tornare in terra natìa perché la Puglia, ormai terra in continuo fermento culturale, è diventata negli ultimi un importante polo di attrazione per le produzioni cinematografiche nazionali ed internazionali e trampolino di lancio per giovani realtà teatrali. Cecilia sarà il nostro sguardo andriese “sotto i riflettori e dietro i sipari”.