Di origini albanesi ma italianissima d’adozione, Ilda Muja ha partecipato alla decima edizione di Masterchef Italia, il cooking talent show prodotto da Endemol Shine Italy . Una concorrente, Ilda, che, con la sua bellezza, ironia e preparazione, ha conquistato giudici e spettatori

Ciao, Ilda. Perché hai deciso di partecipare alla decima edizione di Masterchef?

È stato mio marito ad iscrivermi a mia insaputa durante il primo lockdown. Poi, successivamente, quando sono stata contattata dalla redazione, ho deciso di andare avanti in tutte le fasi delle selezioni.

Fino a poco tempo fa la figura della Donna in cucina veniva considerata come condizione di subordinazione. Oggi, invece, cosa rappresentano i fornelli per l’universo femminile?

Penso che  le donne chef siano in  minoranza ma credo che siano altrettanto brave ai fornelli se non di più rispetto agli chef uomini. C’è stato un cambiamento interessante anche per quanto riguarda le donne chef stellate, ora è un fenomeno più diffuso rispetto al passato.

Qual è l’insegnamento più grande che ti hanno lasciato gli chef Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli?

Gli chef sono stati spettacolari nei miei confronti, mi spronavano sempre ad andare avanti e mi hanno insegnato ad affrontare le mie paure che in quel periodo avevano preso un po’ il sopravvento.

La tua vita è cambiata dopo aver preso parte al programma?

Non c’è ancora stato un cambiamento radicale dopo la mia partecipazione a Masterchef se non diverse collaborazioni con brand  di abbigliamento, borse, scarpe creme ecc. Questo perché io non ambivo ad un cambiamento lavorativo in cucina, anche se ho avuto delle proposte non le ho mai accettate perché non era quello che desideravo. Mi è stato anche proposto di aprire un ristorante a Rimini, terra da me tanto amata, però è un’attività che necessita la mia presenza in loco, e, in questo momento, non mi sento ancora di poter sacrificare del tempo per la mia famiglia.

Progetti futuri?

Dovessi raccontare le mie ambizioni sarebbero legate al mondo della TV,  mi piacerebbe tantissimo anche  imparare recitare perché da piccola nel mio paese facevo teatro. Anche la speaker radiofonica è una mia passione. È vi svelo un segreto  riguardo: il mio primo vero lavoro e stato proprio la speaker radiofonica a Scutari nel mio paese quando avevo 19 anni. Esperienza che mi porto dentro tuttora.


Articolo precedenteDELOREAN CAFÉ. INTERVISTE IMPOSSIBILI PER MONDI POSSIBILI
Articolo successivoSperanza, oppure utopia?
Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.