
Come tremolio di foglie, i poveri che non soddisfano i bisogni primari, vittime del vento dell’indifferenza, cadono sotto i venti dell’egoismo
Le scelte giuste, tra sentimento e ragione, sembrano sempre più lontane dove vi sono sperequazioni sociali tra ricchi e poveri. Le stelle in cielo brillano per tutti ed a vederle sono soprattutto i barboni, più lontani dall’inquinamento luminoso, possono contemplarle perché al freddo e all’abbandono, ma in totale incomprensione.
Gli orizzonti restrittivi della società non fanno fiorire i fiori della pace interiore, rubata dalla proclamazione solo vocale dei diritti. Quante illusioni di splendidi orizzonti, nei fenomeni di questo incantevole mondo, che seguono la mancanza di riconoscimento degli esercizi dei diritti che vanno dalla abitazione alla salute, dal lavoro al rispetto dei doveri.
Come tremolio di foglie, i poveri che non soddisfano i bisogni primari, vittime del vento dell’indifferenza, cadono sotto i venti dell’egoismo. Solo in Italia un milione e duecentomila di bambini vivono in assoluta povertà, parte di oltre cinque milioni di persone. I senza dimora possono ritrovare dignità, rompendo l’isolamento dalla esclusione, da chi sa allargare le braccia agli ultimi. Gridi di madre saziate di indifferenza, sfruttamento di prostitute e senza tetto, se non con il cuore, non hanno speranza per i tanti ciechi di verità. Il vero bene è contagioso, nella credibilità, che si solidifica in una testimonianza fattibile.
Tutti possono fare qualcosa, tutti possono donare o accogliere. Ogni persona può sconfiggere tristezza, depressione o malattia nel cuore del fratello, donandogli una mano. Quanta stanchezza e quanta difficoltà per le crisi che attanagliano i cuori che sono da contrastare personalmente e socialmente. Con gli ultimi si esce dalle proprie povertà nella diffusione della solidarietà, quella dei cuori, solida come la roccia.