L’intervento eseguito all’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza su una donna di 50 anni
Eccellente intervento chirurgico mini invasivo quello eseguito in un’unica seduta, presso l’IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, dall’Unità di Radiologia Interventistica, diretta dal prof. Giovanni Ciccarese.
Sono stati operati per via endovascolare, ovvero senza taglio chirurgico, due rari aneurismi cerebrali ad una donna di 50 anni, grazie ad una mini sonda introdotta dall’arteria femorale, così da scongiurare il rischio di emorragia cerebrale. L’innovativa operazione è stata eseguita dai radiologi interventisti Giovanni Ciccarese, Vincenzo Strizzi, Michele Falcone e Michelangelo Nasuto, con l’assistenza degli anestesisti Aldo Manuali e Elisabetta Di Benedetto. Dal 2021 la Radiologia Interventistica dell’ospedale di San Pio, ha eseguito altri 8 trattamenti endovascolari di aneurisma cerebrale, 5 in urgenza e 3 in elezione, con risultati più che soddisfacenti.
La scoperta -tramite indagini radiologiche- della dilatazione anomala di un vaso arterioso del cervello (questo è in sostanza un aneurisma), ha permesso di scongiurarne la rottura, che avrebbe portato ad una emorragia cerebrale e, nei casi più gravi, anche ad severa invalidità e al rischio di morte (in una elevata percentuale di casi). L’angiografia cerebrale diagnostica ha così permesso di appurare la presenza di due aneurismi ancora integri, ad origine dalla stessa arteria e molto ravvicinati (circa 8 mm uno dall’altro), delle dimensioni di 10mm e 6mm.
È lo stesso prof. Giovanni Ciccarese a spiegarci, più nel dettaglio l’intervento eseguito: «La posizione dei due aneurismi, molto vicini tra loro e praticamente al centro del cervello, rendeva ad alto rischiola possibilità di un tradizionale intervento neurochirurgico con l’apertura dell’endocranio. Si è deciso così, in accordo con neurochirurghi ed anestesisti-rianimatori, di intervenire con una metodica endovascolare che consiste nell’introdurre dall’arteria femorale, all’altezza dell’inguine, una mini sonda di pochi millimetri in grado di viaggiare lungo l’arteria fino a raggiungere la parte interessata, in questo caso il cervello. In prossimità dei due aneurismi è stato posizionato uno “stent” a diversione di flusso, una piccolissima rete metallica molto fitta a forma di cilindro che permette al flusso sanguigno di procedere nel suo percorso naturale all’interno dell’arteria. Così facendo i due aneurismi sono stati esclusi dal circolo sanguigno e si andranno pian piano a chiudere rimanendo innocui», ha concluso il prof. Ciccarese.