« Femmena,
tu si ‘a cchiù bella femmena,
te voglio bene e t’odio
nun te pozzo scurdà… »(Totò)
“La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte…”: solo che questa volta la Befana il regalo non ce l’ha portato. Se l’è preso. È morta Silvana Pampanini.
90 anni, portati ancora splendidamente, per decenni icona sexy del cinema italiano e internazionale, sogno erotico per almeno due generazioni di maschietti nostrani e non, vera “star” del secondo dopoguerra, la mattina del 6 gennaio, nel Policlinico Gemelli di Roma, nel cui reparto di terapia intensiva era stata ricoverata già dallo scorso mese di ottobre, “la bella di Roma” ci ha lasciato.
Silvana Pampanini era nata il 25 settembre 1925, a Roma, la stessa città in cui si è spenta, ma la sua famiglia aveva origini venete. Sua zia, Rosetta Pampanini, era stata una celebre cantante d’opera. Ad avviarla al mondo dello spettacolo fu la sua maestra di canto che, senza preavvertirla, la iscrisse a miss Italia, nel settembre del 1946. Silvana non vinse, il premio andò infatti a Rossana Martini, ma le rimostranze del pubblico furono così vivaci che la giuria scelse di riconoscerle una vittoria “ex aequo”.
Di lì in poi, la sua scalata verso il successo fu inarrestabile. Silvana Pampanini conquistò i cuori degli italiani, compreso quello del principe Antonio de Curtis, alias Totò, che la corteggiò a lungo, ma senza mai conquistarla, tanto che, a giudizio dei più, pensando a lei compose il testo di Malafemmena.
La sua filmografia è sterminata. Per limitarsi ai titoli più noti, ricordiamo I pompieri di Viggiù, O.K. Nerone, Bellezze in biciclette, La bella di Roma, Racconti romani.
Ha condiviso il set cinematografico con attori della porta di Alberto Sordi e Peppino De Filippo Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman e Vittorio De Sica, Nino Manfredi e Walter Chiari, Buster Keaton e Jean Gabin.
Ciao Silvana, ovunque sia ora il tuo “ciak, si gira”.