“Molte donne per amore sono disposte a qualunque cosa e dimenticano di amare se stesse”

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Divertente, struggente, coinvolgente e spaesante la Griselda in scena ieri alle 19 al Sagrato Porta Santa, della produzione Charlie Calamaro Avan Project.

Antonella Ruggiero, attrice e autrice del testo, porta sul palco del Festival la centesima novella del Decameron di Boccaccio, la storia del marchese Gualtieri e di Griselda, che sopporta per amore la “matta bestialità” del marito e dice sempre di sì. Antonella è fisicamente sola sul palco, ma riesce ad affollarlo con tutti i personaggi che ella interpreta, coinvolgendo grandi e bambini con la mimica del corpo e un linguaggio onomatopeico. Il suo lavoro nasce dall’oralità: non c’è un vero e proprio copione, il racconto è un canovaccio su cui improvvisare. “Sento che il pubblico è con me nella storia – spiega la giovane attrice – e quando è particolarmente coinvolto mi prendo libertà maggiori, mi diverto”.

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L’idea di portare in scena la Griselda è nata in seguito ad un laboratorio teatrale di narrazione sul Decameron: “Lì ho scoperto il mio linguaggio, la narrazione – dice Antonella – e quando ho letto questa novella ho sentito che era fortissima.

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Ho sentito di avere qualcosa in comune con la storia, una storia che oggi ci parla ancora”. Infatti, dopo tanti sorrisi, lo spettacolo si conclude con un’amara considerazione: “È la storia di molte donne, che si fanno crescere i capelli per nascondere i propri sentimenti, che per amore sono disposte a fare qualunque cosa e solo dimenticano di amare un po’ anche se stesse”.

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