
La cerimonia di intitolazione questa mattina, alle ore 12.00, presso il Liceo Scientifico “R. Nuzzi di Andria”. Tanti, e tutti profondamente commossi, gli intervenuti e le testimonianze
Andria 4 marzo – 4 aprile 2017: sono passati solo trenta giorni dalla scomparsa del prof. Michele Palumbo, il compianto docente di storia e filosofia del Liceo Scientifico “R. Nuzzi”, nonché firma storica de “La Gazzetta del Mezzogiorno”.
Trenta giorni e la sua scuola è riuscita nell’impresa di rimettere a nuovo l’auditorium in cui tante volte il prof. Palumbo aveva organizzato spettacoli con protagonisti i suoi alunni, lo stesso in cui per tanti anni aveva realizzato la Scuola di Filosofia e il Seminario di Filosofia. Da oggi, quel medesimo auditorium porta il suo nome, a imperitura memoria dell’impegno di un insegnante eccezionale e dell’affetto che i suoi alunni, i suoi colleghi e tutta la comunità scolastica gli portavano e continuano a portargli.
Tanti, per l’occasione, gli intervenuti e tutti fortemente commossi. Ha preso per primo la parola il dirigente scolastico prof. Michelangelo Filannino, che da subito ha pensato e voluto questa intitolazione, e dopo di lui il presidente del consiglio di istituto, il dott. Ignazio Novelli, che ha letto l’atto di intitolazione.
È stata poi la volta di studenti ed ex studenti che hanno alternato la lettura di alcune “Preghiere laiche” (EtEt 2015), traendole dalla felice pubblicazione del prof. Palumbo, e l’esecuzione di brani musicali al pianoforte e al violino.
Infine, le testimonianze di quanti, a vario titolo, lo hanno amato e che oggi hanno provato, ancora una volta, a ricordare la sua immensa statura umana, professionale e civica: Pino Pomo, a nome degli amici storici di Michele, Rino Daloiso, per “La Gazzetta del Mezzogiorno”, il preside emerito Nicola Ieva, che lo volle al “Nuzzi”, la prof.ssa Angela Orciuolo, a nome di tutti i colleghi. È intervenuto anche il Sindaco di Andria, l’avv. Nicola Giorgino, che ha annunciato la volontà dell’Amministrazione Comunale di intitolare alla memoria del prof. Palumbo un luogo di cultura cittadino.
Prima di passare a scoprire ufficialmente le targhe, una all’esterno e una all’interno, coi nomi del prof. Palumbo, l’ultimo a prendere la parola è stato Pippo, uno dei suoi due fratelli, che, dopo aver ricordato il fratello e ringraziato tutti i presenti, ha concluso: «Come tanti di voi sanno, io non vivo più ad Andria. Ma, grazie a Michele, ho scoperto di avere una nuova casa, questo auditorium, e una nuova, grande famiglia: tutti voi».
Fin qui la cronaca. Perdoneranno ora i lettori, almeno spero, una nota personale da parte del loro modesto cronista…
Ciao Michele, già lo vedo il tuo sorriso sornione a fronte di tanta ufficialità in tuo onore. Già immagino con che epiteti e con quale ironia ci avresti apostrofato. Ma noi, che abbiamo avuto il dono di conoscerti e la gioia di amarti, speriamo ugualmente che tutto questo ti abbia fatto un poco piacere.
Come già detto, come già scritto, raccogliamo il tuo testimone e ci impegniamo a portarlo, sia pure indegnamente, un po’ più là.
Tu che ora ti trovi in un posto in cui si sa quel che si vede e si vede anche più di quel che si sa, prova magari a darci una mano. O almeno una dritta.
E scusaci qualche parola.